Agriturismo trasformato in casa di riposo “Silicanum” di via Scogli sotto sequestro

Un agriturismo che esercitava «abusivamente» le funzioni di casa di riposo. Senza avere i titoli e le autorizzazioni obbligatorie.
È un’accusa pesante quella formulata ai danni dell’agri-residence “Silicanum” immerso nel verde in via degli Scogli. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) di Udine hanno proceduto con il sequestro preventivo della struttura, apponendo i sigilli. Questo in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Gorizia, in accoglimento della richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica.
L’indagine, che ha portato al provvedimento cautelare, è scaturita da un controllo da parte di militari del Nas nell’ambito della campagna disposta dal Comando carabinieri per la tutela della salute di Roma denominata “Estate tranquilla”. E ha fatto emergere che i titolari dell’agriturismo, da oltre cinque anni, avevano attivato e mantenuto in esercizio in quell’immobile una residenza per anziani autosufficienti e non autosufficienti «in carenza delle prescritte autorizzazioni previste dalla normativa di settore e impiegando personale privo dei richiesti titoli professionali».
La struttura, al momento dell’intervento, ospitava nove anziani che, su disposizione dell’autorità sanitaria (l’Asugi), sono stati ricollocati in altre strutture isontine regolarmente autorizzate.
I titolari dell’attività risultano indagati, a vario titolo, per i reati di “esercizio abusivo della professione infermieristica”, “truffa ai danni dell’Inps”, “violazione delle norme urbanistiche e in materia di sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro”, oltre a varie inadempienze di carattere amministrativo per violazioni della normativa regionale in materia di strutture socio-sanitarie e per violazione delle norme sulla privacy.
Ad entrare maggiormente nel dettaglio dell’operazione è il capitano Fabio Gentilini, comandante dei Nas di Udine. «Il tutto - spiega - è partito da un controllo che effettuammo nel giugno scorso. Nell’occasione riscontrammo che, in quella struttura, c’erano ospiti “stanziali”, che vivevano lì anche da diversi anni, sia autosufficienti sia non autosufficienti». La sostanza, a sentire i carabinieri del reparto specializzato, Silicanum «era un agriturismo autorizzato come tale: solo che fungeva, alla prova dei fatti, da residenza per anziani. Semplificando al massimo era una struttura sanitaria abusiva». L’aspetto peggiore non è tanto la permanenza in pianta stabile degli ospiti quanto il fatto che gli anziani che lì risiedevano avevano bisogno di determinati servizi e ausili che solo una casa di riposo può assicurare», scandisce con chiarezza il capitano Gentilini. In sostanza, non erano ospiti di un qualsiasi albergo ma di una struttura che fungeva, di fatto, da casa di riposo, senza avere i titoli e senza avere nemmeno, stando all’accusa, il personale adatto per l’assistenza a queste persone.
Come siano nate le indagini non si sa. Ma il controllo di giugno è partito perché si erano manifestate «perplessità da parte di qualcuno», evidenzia sibillino il comandante del Nas di Udine.
Le operazioni da parte dei carabinieri si sono protratte per l’intera giornata, alla presenza anche dei rappresentanti del Comune e dell’Azienda sanitaria universitaria (Asugi). —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto