Agenzia delle Entrate, vertici azzerati

PORDENONE. Svegliarsi una mattina e scoprire che il proprio posto di dirigente è un ricordo. Che devi ricominciare da funzionario e che la paga ti verrà decurtata di conseguenza.
E’ successo all’Agenzia delle Entrate di Pordenone, dove le quattro posizioni dirigenziali sono, appunto, state spazzate via nel giro di una notte.
A determinare la rivoluzione è stata la sentenza della Corte Costizionale numero 37 del 25 febbraio scorso, depositata il 17 marzo, che ha reso illegittime le nomine di 1.200 dirigenti, tra Agenzia delle Entrate e Dogane, «effettuate senza l’esperimento din un regolare concorso» o attraverso la scuola della pubblica amministrazione.
Incarichi fiduciari, in pratica, spesso rinnovati ai prescelti per più e più volte in funzione di un rapporto di fiducia.
La sentenza ha avuto effetti in tutta Italia, ma proprio a Pordenone le conseguenze si sono sentite di più perchè tutte e quattro le posizioni apicali, il direttore Eliana Kodermac, il capo ufficio controlli, il capo area legale e il direttore dell’ufficio tecnico, non erano dirigenti di ruolo.
Conseguenza: Pordenone è finita sotto Udine (ebbene sì, anche in questo caso...), visto che il direttore della sede della Sinistra Tagliamento, Francesco Paolo Chimienti, è divenuto tale a seguito di esito di concorso. Per gli utenti la rivoluzione non sta comportando conseguenze grazie alla professionalità degli uffici pordenonesi. Di certo, però, il clima che si respira negli uffici del Fisco non è dei migliori.
Declassati e con la paga ridotta. Non è un bel lavorare. E soprattutto, con la Consulta, non ci si può lamentare.
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