Afghanistan, missione dai tanti risvolti

SPILIMBERGO
Lavorare “Shona ba shona”, spalla a spalla. Questo lo spirito che dal luglio 2006 anima i militari italiani impegnati in Afghanistan, nella regione di Herat. Ombre, angeli custodi, insegnanti, consiglieri, psicologi, confessori, all’occorrenza un braccio e una mente in più. In maggioranza reclutati tra le truppe alpine, sono uno degli strumenti della transizione tra Isaf e governo esposta al recente summit Nato di Lisbona. Lavorano “Shona ba shona”, spalla a spalla, per un Paese e una popolazione che stanno cercando fra mille difficoltà di rinascere. A loro, a questi angeli custodi con le stellette, è dedicata la serata promossa dall’amministrazione comunale di Spilimbergo, a partire dalle 20.30 di oggi, al teatro Miotto.
«Sarà l’occasione – spiega il giornalista Umberto Sarcinelli, che condurrà l’appuntamento – per farsi un’idea precisa e apprezzare quello che i soldati italiani stanno facendo in quel Paese, non solamente per quel che concerne l’ambito militare, dando un supporto concreto nella riorganizzazione dell’esercito afghano, ma anche aiutando, dando una mano indispensabile alla popolazione civile. Ascolteremo la viva voce di alcuni dei protagonisti nelle nostre missioni all’estero». Sul palco si alterneranno in un talk show con la proiezione di filmati in presa diretta rappresentanti del terzo reggimento di artiglieria da montagna della brigata alpina Julia di stanza a Tolmezzo, rientrati dalla missione, e alcuni di coloro con cui si sono avvicendati, i bersaglieri del 132º reggimento artiglieria terrestre della brigata Ariete di Maniago e di Orcenico, che hanno il compito di sostenere il processo di ricostruzione e sviluppo insieme con una componente civile del ministero degli Esteri.
Saranno presenti, pronti a rispondere alle domande del pubblico, fra gli altri il comandante del terzo reggimento artiglieria da montagna tenente colonnello Antonino Inturri, il tenente colonnello Antonio Esposito, comandante della brigata alpina Julia di Udine, spilimberghese, come altri militari presenti alla serata, tra cui l’alpino Vittorio De Paoli e il tenente Gianluca Cinque del terzo reggimento artiglieria da montagna, quest’ultimo premiato due anni fa dal Rotary club di Udine nell’ambito del riconoscimento “Sicurezza e legalità” perché in servizio in Afghanistan, rimasto ferito durante un agguato, aveva comunque organizzato lo sgombero degli altri feriti e gestito con coraggio la situazione di emergenza, rifiutando il rimpatrio e chiedendo di restare nel teatro di operazioni alla guida del suo reparto.
Guglielmo Zisa
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