Aeroporto, semaforo verde per i decolli

La giunta, di concerto con Savogna, ha avviato l’iter per l’approvazione del Piano di rischio

Un ulteriore passo avanti verso il recupero dell’aeroporto Duca d’Aosta: la giunta comunale di Gorizia ha predisposto – di concerto con il Comune di Savogna – il Piano di rischio dell’aviosuperficie di via Trieste. Il documento permetterà di individuare, dopo un confronto con l’ente che sovrintende alla gestione dello scalo goriziano e all’attività di volo, ovvero l’Enac, una serie di zone di tutela, catalogate a seconda delle caratteristiche dimensionali delle piste.

Lo scopo del piano «è quello di rafforzare, tramite un finalizzato governo del territorio , i livelli di tutela nelle aree limitrofe agli aeroporti limitando di fatto il carico antropico e le funzioni residenziali nelle zone “A”, “B” e “C” individuate nel piano stesso».

Già all’inizio del mese passato, il Comune retto dal sindaco Alenka Florenin aveva espresso la volontà di avviare, assieme al municipio del capoluogo, le misure necessarie per arrivare alla redazione del documento, che permetterà di individuare con chiarezza le aree in cui sarà possibile intervenire anche per attività non direttamente legate all’ambito del volo.

Si tratta di un’altra spinta verso il recupero di un’area sulla quale «Gorizia si gioca una parte del proprio futuro», come aveva spiegato il sindaco Ettore Romoli nel corso della presentazione del sondaggio sul destino dell’aeroporto, che la costituenda società consortile di gestione, assieme a Isig e Iges ha presentato nelle scorse settimane. Come ricordato in quella sede dal primo cittadino, l’Enac ha dato in concessione l’intera aviosuperficie, mentre al fine dell’insediamento di nuove imprese all’interno del polo aeronautico la Camera di Commercio – tramite il Fondo Gorizia – si adopererà per stanziare circa 2 milioni di euro.

Intanto il consigliere provinciale Aljosa Sosol è stato incaricato dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta di seguire, con finalità consultive, le questioni relative all’aviosuperficie goriziana, «dal punto di vista economico, ambientale e turistico, in quanto determinante per la definizione del modello di sviluppo dell’intera provincia», si legge in una nota. (chr.s.)

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