Adunata e ordine pubblico: il sistema ha retto

PORDENONE. Gli uomini in servizio erano metà di quelli attesi – la speranza era di arrivare a 100-120 agenti –, ma nonostante questo la macchina alla fine ha retto l’urto. Ed è la dedizione del personale in servizio nei giorni dell’Adunata che porta il comandante della polizia municipale, Arrigo Buranel (al suo fianco il vice, Danilo Dei Cas e il vicecomandante della polizia provinciale, Daniela Filippin) a definirsi «ammirato per il lavoro straordinario degli uomini in servizio. Nessuno ha dato forfait, nessuno si è tirato indietro: hanno lavorato 12-13 ore continuate per coprire i turni, dando la massima disponibilità, senza mai lamentarsi. Anche i cinque che sono rimasti feriti in servizio, non volevano andare a casa. Li ho dovuti obbligare».
I problemi. Tre le problematiche che la polizia municipale aveva individuato prima dell’Adunata, grazie al confronto con i colleghi di Piacenza (che hanno ospitato la precedente Adunata: viabilità, alcol e commercio abusivo.
Per affrontarli sono arrivati rinforzi da Trieste, Venezia, Belluno, Vittorio Veneto, Portogruaro, Tolmezzo, Montebelluna, Fontanafredda, Motta di Livenza, Monfalcone, Cividale, Conegliano, Aviano e dell’Aster del Sile. Ma alla fine gli uomini in servizio erano la metà di quelli attesi «perché alcuni Comuni che inizialmente avevano dato la disponibilità – ha spiegato Buranel –, si sono trovati ad affrontare altre emergenze».
Viabilità. Una delle sofferenze che tutto sommato «si è presentata meno critica del previsto – analizza il capitano Dei Cas –, è quella della viabilità. Solo sei le auto che abbiamo dovuto portar via col carroattrezzi».Per quanto riguardo i disagi «c’è stata una comprensione da parte dei pordenonesi – prosegue il vicecomandante – del tutto inattesa. Possiamo parlare di vera partecipazione?».
Unica nota stonata i trabicoli. «Ne abbiamo sequestrati quattro o cinque perché pericolosi – evidenzia Dei Cas –. Se qualcuno fosse caduto avremmo davvero rischiato grosso. Per fortuna è andata bene». Purtroppo questo pericolo non è passato: «Certa gente – dice rammaricato Buranel – dileggiava i miei uomini ritenendo che i trabicoli e perfino gli abusivi andassero tollerati».
Alcol e rumore. La polizia municipale ha assistito invece da spettatrice al consumo smodato di alcol «perché se questo non comporta interventi molesti,non possiamo agire. Siamo intervenuti più che altro per assistere persone – raccontano i referenti della sicurezza –, in attesa dell’ambulanza. Abbiamo visto ragazzi vomitare sangue, scene che fanno senz’altro pensare e che confermano che, più che gli alpini, ci sono stati molti giovani che hanno utilizzato l’Adunata come occasione per ubriacarsi».
Anche i consumi hanno seguito una logica strana: «Da noi acquistavano la birra, mentre il vino se lo portavano da casa e poi qui se lo scambiavano». Quanto al rumore: «Ricordo che c’era un’ordinanza per derogare il regolamento in quei giorni».
Abusivi. Pordenone ha poi conosciuto per la prima volta il fenomeno “vucumprà”. «Quello che abbiamo fatto è cercare di farli sgomberare e abbiamo sequestrato molta merce, ma parliamo di gente organizzatissima – evidenziano le forze dell’ordine –. L’aspetto positivo è che non hanno trovato mercato da noi».
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