Adunata degli alpini 2017, Pordenone spera nei vicini

Treviso, Vittorio Veneto, Conegliano e Valdobiaddene candidati per il triveneto. Battute le sezioni di Udine e di Padova. Senza concorrenti, via libera in autunno
ADUNATA ALPINA - SFILATA E AUTORITA'
ADUNATA ALPINA - SFILATA E AUTORITA'

PORDENONE. L’adunata nazionale degli alpini, tra due anni, potrebbe sfiorare di nuovo Pordenone. Il terzo raggruppamento delle sezioni Ana – quelle del Nordest Italia – ieri ha formalizzato la candidatura di una kermesse unica tra Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Valdobiaddene per il 2017. In autunno la decisione definitiva del consiglio nazionale degli alpini.

Udine e il Friuli pagano la rotta di Caporetto. Vincono il Piave, il Montello, il Grappa, quindi gli alpini di Marca. L’adunata nazionale del 2017, con molta probabilità, si terrà a Treviso, ma spalmata anche sul territorio a ridosso della provincia di Pordenone. Sarà, insomma, l’adunata del Piave.

Ieri i presidenti delle 24 sezioni del Triveneto, riuniti a Conegliano che festeggia i primi 90 anni delle penne nere in città, hanno approvato la candidatura delle sezioni trevigiane, sconfiggendo Udine, 13 a 9, con qualche voto per Padova, il terzo incomodo. I padovani, per la verità, non hanno insistito molto per rivendicare l’opzione verso la città che è stata sede dell’armistizio di Villa Giusti.

Lo hanno fatto, invece, i friulani, ricordando il loro contributo di morti e di patimenti per le popolazioni civili. Ma – hanno spiegato i presidenti trevigiani, a cominciare da Raffaele Panno, capo dei 10 mila tra veci e bocia di Treviso – la vittoria è stata conquistata in questa terra. Ammessa allo scrutinio segreto, la proposta è stata sostenuta da quasi tutto il Veneto e dal Trentino Alto Adige. Tutti insieme, invece, hanno votato – per acclamazione – la candidatura del 2018 a Trento.

La vittoria è vicina, ma non è già in tasca. Dovrà essere il consiglio direttivo dell’Ana a ratificarla, nella riunione di settembre. Pretendenti non dovrebbero essercene. I raggruppamenti Ana, in Italia, sono quattro. Il Nordest è il terzo.

L’Aquila, dove si terrà il raduno a maggio (anche ieri il governatore Luca Zaia ha sollecitato il posticipo del voto regionale e, come ha anticipato il ministro Maurizio Lupi, si andrà alle urne il 24 anziché il 17), fa parte del quarto raggruppamento. Asti, sede dell’adunata 2016, appartiene al primo. Il secondo (Lombardia ed Emilia Romagna) punta a festeggiare il 100° di fondazione dell’Ana, nel 2019. Tutti sono accontentati, dunque, ma la Marca teme le sorprese ed è per questo che ieri non ha brindato con il prosecco dei colli di Conegliano.

Lo hanno fatto, invece, Giuseppe Benedetti, presidente di Conegliano, il sindaco Floriano Zambon, Angelo Biz di Vittorio veneto, Valentino Baron di Valdobbiadene. E lo ha fatto pure il presidente nazionale, Sebastiano Favero, di Possagno, ancorchè non abbia proferito verbo sulle candidature, ma si sia limitato a richiamare il suo popolo all’unità, alla compattezza, «per continuare – ha raccomandato – a essere utili agli altri con tutta la forza possibile».

Entusiasta il sindaco Zambon, fra l’altro alpino. Se il suo collega di Treviso, Giovanni Manildo, anche lui penna nera, confida di essere già in prima linea per preparare alla grande la sfilata lungo le mura del capoluogo, Zambon confida che non gli dispiacerebbe che la giornata conclusiva del raduno si svolgesse sul Piave.

La ritrovata unità degli alpini trevigiani e, di conseguenza, di quelli veneti, è salutata con trasporto anche dal presidente Zaia che ha già assicurato la partecipazione della Regione all’investimento. Un’adunata, infatti, costa intorno al milione e 800 mila euro, peraltro ampiamente ripagati con le ricadute sul territorio. Ieri, intanto, a Conegliano si è messa in moto la macchina del raduno triveneto di giugno, con l’inizio della pulizia del fiume Monticano e la ristrutturazione del monumento ai caduti. Vicenza si è già candidata per il raduno 2017, appuntamento che nel 2018 si svolgerà a Vittorio Veneto.

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