Addio a Dario Della Bona: la sua malattia era diventata un diario di speranza condiviso col mondo
Aveva 61 anni e da Sarone aveva raccontato la sua battaglia contro un tumore: un guerriero fino all’ultimo giorno, con la passione per la vita e l’amore della famiglia

Si è spento il sorriso di Dario Della Bona dopo una lunga battaglia contro la malattia che ha condiviso come un diario quotidiano da Sarone: aveva 61 anni. Un guerriero fino all’ultimo giorno, con la passione per la vita e l’amore della famiglia. «Papà non è più tra noi – hanno annunciato i figli nella giornata di giovedì 11 dicembre – e lo ricordiamo con la sua passione per la vita, per l’amore, l’amicizia».
La sua professione di pasticcere si era interrotta nei periodi delle cure intensive. Il suo motto “carpe diem”, che era una bandiera per tutti. Di speranza. «Lavoro tra una terapia e l’altra all’Artebianca di Porcia – aveva spiegato Dalla Bona – e abito a Sarone con la mia amata famiglia. Dopo interventi, cicli continui di terapie sono ottimista e scrivere il mio calvario sui social è un modo per condividere. Un’esperienza che anche altri possono attraversare, con un messaggio di speranza».
Aveva deciso di essere autentico nel raccontare, come fosse un diario a puntate, il suo tumore. «Ho la fortuna di avere incontrato un’ottima equipe medica al Cro e lo specialista Paolo Ubiali all’ospedale di Pordenone», aveva spiegato.
Punti di riferimento per non perdere la speranza di guarire ma anche per «capire quello che, cinque anni fa, ha cambiato la mia vita».
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