Addio all’ingegner Conti, artefice della ricostruzione

Un arresto cardiaco non gli ha lasciato scampo, è morto nella sua casa a 74 anni. È stato uno dei protagonisti della rinascita del Friuli, progettò le marine di Lignano

UDINE. È morto uno degli artefici della ricostruzione del Friuli. L’ingegner Marcello Conti, 74 anni, se ne è andato, ieri: un arresto cardiaco l’ha sorpreso, alle 13.30, nella sua abitazione di via della Vigna. In queste ore, i familiari, gli amici e i tanti collaboratori piangono il loro maestro che solo un anno fa aveva superato un delicato intervento chirurgico proprio al cuore.

Da allora stava bene e nessuno poteva immaginare una scomparsa così improvvisa. «Si era ripreso, le sue condizioni di salute erano sotto controllo» conferma il figlio Carlo, ingegnere pure lui, che con il padre fino a ieri ha condiviso lo studio di via del Partidôr.

Marcello Conti era una figura molto nota in città. Nato a Udine nel 1942 da una coppia che udinese non era, il padre Gastone Conti storico preside del Malignani, arrivava da Roma, la madre da Milano, aveva fatto dell’ingegneria la sua ragione di vita. Laureato, nel 1966, in Ingegneria civile al Politecnico di Torino, aprì lo studio professionale Conti&associati senza lasciare l’università. Fino al 1975 insegnò Tecnica delle costruzione all’ateneo triestino e Disegno e costruzioni all’istituto Malignani.

Dal 1976 fu uno dei protagonisti della ricostruzione del Friuli distrutto dal terremoto. La sua esperienza maturata in qualità di responsabile del Centro di ricerca applicata e documentazione nell’ambito delle murature trattate con iniezioni di malta cementizia con il Zavodza Raziskavo Materiala di Lubiana, fu determinante anche nella gestione dell’emergenza provocata dal sisma.

Fu proprio Conti a redigere la scheda di rilevamento danni prevista dalla legge regionale 17/76. Successivamente, entrò a far parte del Gruppo interdisciplinare centrale e diresse la realizzazione degli insediamenti provvisori di Osoppo, la ricostruzione dell’insula n.4 di Venzone, gli appalti accorpati nei comuni di Reana, Povoletto, Attimis, Faedis e Forni Avoltri.

Portano la sua firma pure i progetti dei porti delle Marine Punta faro, Porto casoni e Punta gabbiani di Lignano, di Nobiallo (Como), Rimini e Castellammare di Stabia.

A Bruxelles, Conti aveva presieduto la Commissione per la navigazione da diporto al Pianc, l’organismo permanente dei congressi sulla navigazione, mentre in Italia, per una decina d’anni, dal 1990 al 2000, era stato al vertice di Inarcassa, la Cassa di previdenza e assistenza ingegneri e architetti che continuava a rappresentare in provincia. Non esitò a dare il suo contributo al sindacato e al Rotary club al quale aveva aderito da anni.

«Nell’ambito della professione era molto attivo» ricorda il figlio che con il padre lavorava gomito a gomito. Perché l’ingegnere amante della musica jazz, era ancora parte attiva nello studio. «Mi ha trasmesso l’onestà, la correttezza, la deontologia e l’etica professionale. Valori che, ultimamente, non sono così diffusi». Il figlio trattiene a fatica la commozione: «Era la persona più onesta che abbia conosciuto».

Oltre a Carlo, Marcello Conti lascia la moglie Carmen, la figlia Elena e gli adorati nipoti. La data dei funerali sarà resa nota oggi dalla famiglia.

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