Addio all’ex presidente Amilcare Berti

Se ne è andato il Presidente Berti. L’ex presidente della Triestina, Amilcare Berti, è morto ieri all’età di 72 anni all’ospedale di Udine, dov’era ricoverato a causa di una brutta malattia che da tempo lo aveva colpito.
La notizia è circolata in men che non si dica, soprattutto nell’ambiente calcistico triestino, dove Berti ha certamente lasciato un grande ricordo di sé, poiché amministrò la società sportiva dal 2000 al 2005 e in quel periodo la squadra rosso alabardata passò dalla Serie C2 alla Serie B con due promozioni dirette dal 2000 al 2002 e sfiorò perfino la Serie A. Un gran periodo quello, dunque, tanto che attualmente in rete è presente la pagina facebook “Rivogliamo Amilcare Berti Presidente della Triestina”. Come ricorda anche il giornalista Maurizio Cattaruzza, «al netto dai suoi atteggiamenti da duro e del suo caratteraccio, Berti è stato un grande presidente, forse il più grande, che va giudicato esclusivamente per i risultati ottenuti assieme all’allenatore Ezio Rossi e per come ha saputo gestire la società. Mai un euro di debito, mai uno stipendio in ritardo. Ma pretendeva lo stesso rigore dagli altri: dipendenti, giocatori, tifosi. Ai tempi burrascosi della C2 - continua Cattaruzza - attaccò sul muro come fosse un quadro un centravanti navigato che s’era rifiutato di allenarsi quando aveva saputo che sarebbe andato in panchina. Era il braccio armato di Ezio Rossi, il Grande Motivatore. Con le buone, ossia con le sue fulminanti battute o con le brutte».
Ma Amilcare Berti, nato a Ivrea, vicino a Torino, da genitori emiliani, in Friuli è ricordato non solo nel mondo del calcio, ma anche come grande imprenditore: chimico industriale con studi anche negli Stati Uniti, Berti era stato un dirigente della Olivetti che aveva operato in Brasile e in Friuli era arrivato intorno ai primi anni ’90, fermandosi a Fiume Veneto, dove aveva amministrato per diverso tempo la San Marco Imaging, una ditta che realizzava apparecchiature per lo sviluppo fotografico e di cui era diventata produttore mondiale.
Berti era poi approdato a Buja intorno alla metà degli anni ’90 e qui aveva rilevato dalla famiglia Fulchir la DM Elektron, che guidò per circa una decina d’anni, prima di ritirarsi a vita privata. Contemporaneamente, nei primi anni del 2000 aveva acquisito anche la Triestina che, come abbiamo ricordato, aveva portato a ottimi risultati. Un favore, quello di soccorrere la Triestina, che doveva alla politica (gravitava attorno all’orbita di Ferruccio Saro) dopo che s’era messo a fare il risanatore di imprese nel Pordenonese.
Nella sua lunga esperienza, Berti aveva abitato a Pordenone, a Trieste (dove si era trasferito da un paio d’anni, in una villa in Costiera) e anche a Buja, dove in particolare è ricordato per la ristrutturazione della grande Villa Berti situata nella frazione di Collosomano. Quella immensa casa visibile dalla statale Pontebbana, storicamente era chiamata Villa Della Giovanna, dal nome dell’imprenditore veneto che la realizzò nella cittadina collinare nel 1926. Dopo il terremoto, la struttura era rimasta diroccata per molto tempo, ma Berti la acquisì nel 1999 e nei successivi dieci anni la fece ristrutturare, affidando la direzione dei lavori all’architetto bujese Vergilio Burello.
A Buja, Amilcare Berti lascia un grande ricordo di sé. «Abbiamo accolto con dispiacere la notizia della scomparsa di Berti - ha detto il sindaco, Stefano Bergagna -, perché era una figura che nella sua permanenza a Buja ha lasciato un bel ricordo. Amilcare Berti era una persona che non si tirava mai indietro quando gli veniva chiesto qualcosa».
Ed è proprio nel duomo di Buja che la figlia Francesca ha voluto siano celebrati i funerali. La funzione religiosa si terrà domani, alle 16.
Piero Cargnelutti
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