Addio al simbolo del Tempio di Cargnacco

PAVIA DI UDINE. Ha speso una vita a “ridare un nome” alle migliaia di soldati caduti in Russia durante la seconda guerra mondiale. Custode della memoria nel tempio di Cargnacco, ma soprattutto, come viene ricordato da molti «un esempio, un grande gentiluomo».
All’età di 85 anni, Luigi Casale si è spento nella casa di riposo Zafiro di Martignacco, lasciando i suoi cari (sua moglie Marisa, la sorella Anna Maria e il fratello Ercole) e un’intera comunità che in decenni aveva imparato a conoscerlo per la sua forza e il suo impegno. Luigi era uno dei soldati tornati vivi dalla Russia, ma così non era andata per suo fratello Santo, caduto in quella terra nel 1917.
Dopo una vita passata nella terra natia, la provincia Pavese in Lombardia e poi il Piemonte, nel 1994 Luigi decise di tornare nella terra materna e da qui iniziare a cercare suo fratello e poi tutti i soldati dispersi in Russia.
Luigi Casale, che dal 1999 al 2009 ha ricoperto il ruolo di vice presidente vicario e segretario-tesoriere della sezione friulana del Unirr (Unione nazionale italiana reduci di Russia), era infatti molto attaccato al Friuli, terra di nascita di sua madre che aveva sposato un lombardo, militare dell’esercito che dopo un periodo di 10 anni a Cividale ritornò con la consorte a Semiana in provincia di Pavia, dove nacquero otto dei nove figli.
Tre di loro decisero di spostarsi nell’amato Friuli, a Risano. «Nel ’94 – ricorda la sorella Anna Maria – Luigi arrivò a Risano e da subito si dedicò all’Unirr e iniziò a fare delle ricerche per trovare nostro fratello Santino. Fu uno dei primi ad andare in Russia dopo la caduta del muro di Berlino e a vedere i campi dove erano seppelliti migliaia di soldati. In particolare il campo – lager 58 a nord di Mosca».
Poi negli anni, è tornato molte volte, sempre con la speranza di trovare il suo Santino. E in questa ricerca ha ridato un nome alle salme di migliaia di soldati che sono state riportate in Italia, ai propri cari. «Andavamo spesso all’aeroporto di Rivolto – ricorda ancora sua sorella Anna Maria – e ogni volta era come se facessimo il funerale a nostro fratello Santino».
Con la sua scomparsa, «Luigi ha lasciato un grande vuoto, lui era un burbero dal cuore d’oro» lo ricorda infine Anna Maria. Negli anni, accanto alle ricerche, Luigi era sempre stato presente alle commemorazioni, come quella del 4 novembre. E anche in queste occasioni si era fatto conoscere.
«Era una persona per bene, un vero gentiluomo che ha fatto tanto per moltissime famiglie contribuendo a riportare in patria le salme di moltissimi soldati», ricorda il sindaco Mauro Di Bert. Domani, alle 18, Luigi Casale verrà commemorato con una veglia e una messa nel “suo” tempio di Cargnacco.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto