Addio ad Alessandro, il fotografo di Paderno

UDINE. Paderno perde il suo fotografo. Alessandro Laporta è mancato improvvisamente la notte fra mercoledì e giovedì, lasciando la famiglia, gli amici e l’intera comunità a Nord di Udine nello sconforto.
Aveva 46 anni ed era un asso delle fotografie naturalistiche. Alcuni suoi scatti concorrono al premio dell’Associazione fotografi naturalisti italiani, a cui era iscritto. Mercoledì sera si era intrattenuto come di consueto oltre l’orario di chiusura nel suo negozio di piazza Paderno, FotoCesco, realtà ereditata dal papà, mancato nel 2003.
Accadeva spesso che Alessandro si fermasse oltre le 19 perché, abbassate le luci, poteva concentrarsi sulle sue passioni: le foto naturalistiche, ma anche quelle di concerti. Era un punto di riferimento per Paderno, non soltanto per la sua attività nel cuore del quartiere, ma anche perché fotografava sempre gli eventi più importanti della comunità, da quelli della Pro loco, all’Afds.
Rientrato a casa, aveva cenato con mamma Revea Basso Bondini e poi si era seduto davanti alla televisione. Proprio lì, ieri mattina l’ha trovato la mamma. Il 46enne aveva avuto in passato problemi di salute, ma erano stati risolti, tant’è che si dedicava spesso a passeggiate in montagna – anche impegnative – per scattare la foto migliore alla natura.
«Mercoledì sera, intorno alle 21, mi ha mandato un messaggio con il suo ultimo lavoro – ha raccontato il cugino, Stefano Lugano –. Era molto soddisfatto e io ero felice per lui. Poi, la mattina seguente, la mamma mi ha chiamato disperata perché Alessandro non le rispondeva. Aveva avuto problemi di salute, ma da allora erano passati 15 anni. Non sappiamo cosa possa essere successo. In questi giorni era felice, era emozionato perché sarebbe dovuto andare a un incontro con altri fotografi naturalisti in Toscana».
Ieri mattina gli amici Luciano Mattighello e Giacomo Menta sono andati come da abitudine nel suo negozio per due chiacchiere. «È stato un colpo durissimo – ha confessato Mattighello –. Una tragedia. Alessandro era un fotografo meraviglioso, figlio di fotografi, scattava da quando aveva 5 anni. Era un bravissimo tecnico, aveva qualcosa di eccezionale come fotografo. Era in forma, camminavo spesso con lui e capivo quando era più in crisi, a volte è capitato che avessi paura, ma la volontà di vedere camosci e andare in alto lo spingeva più di ogni altra difficoltà».
Giacomo Menta lo descrive soprattutto come un ragazzo generoso. «I fotografi in genere sono un po’ come i cercatori di funghi: scattano belle foto, ma non condividono i luoghi fortunati – ha premesso Menta –. Alessandro invece era una persona generosa, ti portava nei suoiluoghi “segreti”».
A Paderno tutti lo conoscevano come “Cescut”, un modo affettuoso per ricordare che era il figlio di Cesco. «Era una persona buona – ha chiosato Andrea Freschi, della Pro loco –. Incapace di dire no anche quando magari la logica delle cose avrebbe detto diversamente. La sua era una presenza assolutamente discreta, non tendeva a emergere, ma era sempre presente nella comunità». Il funerale si terrà sabato, alle 10.30 nella chiesa di Sant’Andrea apostolo a Paderno.
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