Addio a Zigaina «uomo semplice e speciale»

L’ultimo viaggio del maestro. L’ultimo saluto ad una delle più grandi espressioni artistiche del Novecento. Sono arrivati da tutta la regione, ieri pomeriggio, nel Duomo della “sua” Cervignano, per rendere omaggio a Giuseppe Zigaina. La sua terra ha ricordato l’artista ma anche l’uomo.
Nel cuore di chi lo ha conosciuto, Zigaina – scomparso giovedì scorso, a 91 anni –, resterà sempre un esempio di autonomia intellettuale. Aveva un carattere forte, “Beppino”, ma una volta attraversato quel velo di apparente durezza c’era una persona profonda e generosa. Molti, tra parenti, amici, colleghi, rappresentanti delle istituzioni ed estimatori della sua opera, hanno preso parte alle esequie. Ad accogliere il feretro, coperto da una corona di girasoli, i fiori tanto amati e raffigurati nei suoi dipinti, c’erano la moglie Maria e la figlia Alessandra, giornalista della sede Rai regionale, ancora comprensibilmente provate dalla grave perdita.
«Giuseppe Zigaina – ha detto durante l’omelia don Pierluigi Di Piazza, che ha concelebrato assieme al parroco di Cervignano, don Dario Franco – ha vissuto con coraggio. La mancanza del braccio destro non ha costituito un limite ma uno sprone ad esprimersi. Dopo l’incidente, chiese di avere a disposizione i colori, fin da subito, per sperimentare l’addestramento all’utilizzo del braccio sinistro. Con questo braccio e con questa mano ha espresso la sua genialità e qualità artistica. Non si è mai lasciato sedurre dalle logiche del potere. Un uomo semplice, complesso, ricco, intellettuale, metodico nella quotidianità della vita ed eretico nella libertà del pensiero, dell’espressività artistica e della comunicazione letteraria». Impossibile trattenere le lacrime ascoltando la figlia Alessandra, che ha voluto ricordare il papà leggendo alcuni versi tratti da «Quadri friulani», poemetto scritto da Pasolini per l’amico Zigaina. Molte le autorità presenti, a cominciare dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani.
Una folla commossa alla camera ardente, allestita all’ospedale di Palmanova. Centinaia di amici, colleghi, parenti ma anche tantissimi cittadini, che hanno conosciuto Giuseppe Zigaina attraverso la sua arte, hanno voluto dare personalmente l’ultimo saluto al maestro. Tra loro anche il pittore e scultore Giorgio Celiberti, rimasto per ore seduto vicino al feretro, con le lacrime agli occhi. «Con Beppino ho vissuto i momenti più belli della mia vita» ha raccontato, con la voce rotta dall’emozione.
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