Addio a Tiziano D’Orlando, ex giocatore di serie A e commerciante del centro

Aveva 88 anni. Aprì il primo negozio di abbigliamento casual in via Mercatovecchio ispirato dalla moda londinese: il “Carnaby Street” 

UDINE. All’avanguardia, da sempre anticipatore delle tendenze. Da sempre con lo sguardo innovativo, rivolto al mondo da cui si lasciava ispirare per poi portarne colori e atmosfere nella sua Udine. Lui, un punto di riferimento della moda nel capoluogo friulano. Tiziano D’Orlando è morto per un malore improvviso sabato, a 88 anni alle Canarie, dove si era trasferito da tempo.

Ed è una passione quella per l’abbigliamento che nasce da giovane quando Tiziano, promettente calciatore che aveva militato per un paio di stagioni nelle giovanili dell’Udinese e successivamente in serie A, dopo la morte del padre decide di lasciare l’attività sportiva e di affiancare la mamma nell’attività di camiciaia nel piccolo negozio in centro ad Udine. Da quel momento, dotato come era di uno spiccato senso per gli affari e di una visione alternativa del commercio, ha un’intuizione e apre il primo negozio di abbigliamento casual di tre piani in via Mercatovecchio ispirato dalla moda londinese degli anni, il “Carnaby Street”. «Molti lo ricorderanno – afferma la nipote Monica Sartogo – anche per le stravaganti vetrine a forma di grotta, uniche nel suo genere, e per la passerella dove venivano allestite sfilate di moda».

Un innovatore, sempre pronto a nuove sfide per portare in città accostamenti che richiamavano quelli delle grandi città europee. Negli anni del beat e in cui impazzavano i jeans e le prime minigonne erano il sogno proibito di molte ragazze, in una Udine nel pieno boom industriale, Tiziano è sempre affiancato nelle scelte e nella vita dal compagno Otello Menegon, il “parrucchiere delle dive”, così veniva chiamato allora. «Passano gli anni e si consumano tanti aneddoti – prosegue Monica – uno tra tutti nel 1990 quando l’Italia vinse i mondiali di calcio e dal secondo piano del negozio di via Mercatovecchio, preso dall’euforia, mio zio fece piovere sulla folla jeans e calzini».

In seguito l’attività si espande con la trasformazione del negozio di tessuti della famiglia D’Orlando di via Canciani in una raffinata boutique. «Era un uomo – ricorda Monica – che ha sempre osato, con una visione della vita libera e aperta, un libro di storia e di costume, sempre alla ricerca di nuove idee che raccoglieva nei suoi viaggi dove spesso incontrava divi e attori che hanno fatto epoca, instancabile commerciante anche quando, liquidata l’attività dei negozi di Udine con una grande passione per il mare diventa testimonial per il mercato greco dei motoscafi Riva, e poi vendere catene nautiche con l’amico Carlo Melzi».

Un cittadino del mondo che, in questo frenetico viaggiare, scopre la Tunisia. Ad Hammamet fissa la dimora «in una bellissima casa sul mare dove spesso Otello organizzava delle feste memorabili con ospiti che provenivano da tutta Europa».

E proprio il compagno Otello l’ha assistito fino all’ultimo. —

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