Addio a Sigfrido Cescut: scrittore, storico e giornalista

Collaboratore del Messaggero Veneto, già consigliere comunale di Aviano, uno dei volti più noti dell'Anpi pordenonese. Aveva appena compiuto 71 anni

Sigfrido Cescut, storico collaboratore del Messaggero Veneto, si è spento all'età di 71 anni
Sigfrido Cescut, storico collaboratore del Messaggero Veneto, si è spento all'età di 71 anni

Per i familiari e gli amici di Sigfrido Cescut rimane una sola consolazione dopo la sua improvvisa morte: se n’è andato dopo avere raggiunto due obiettivi a cui lavorava intensamente da tempo. Domenica era stato il protagonista della cerimonia di inaugurazione dei lavori di riqualificazione del monumento partigiano di Piancavallo e della presentazione del libro “La terza lettera” che aveva pubblicato insieme a Martina Tiberti sugli scritti del comandante osovano Luciano Pradolin.

A poco più di 48 ore da quell’evento Sigfrido Cescut, giornalista e collaboratore del Messaggero Veneto da molti anni, se ne è andato improvvisamente a causa di un malore. Martedi, nel tardo pomeriggio, aveva cominciato a tagliare l’erba nel giardino della sua abitazione. Non avendolo visto rientrare, la moglie aveva lanciato l’allarme. Giaceva nel giardino e, nonostante il prodigarsi degli amici prima e del personale sanitario poi, la sua vita è finita a 71 anni, compiuti il 22 giugno.

Era nato ad Aviano nella centrale via Valdo ed era rimasto orfano di padre ancora giovane. Dopo il diploma in ragioneria, aveva lavorato per una società di revisione di bilanci ed era entrato poi nella amministrazione della cooperativa avianese “La Vittoria”. Infine, era andato a lavorare per una cooperativa impegnata in Electrolux. Era in pensione da qualche anno.

Accanto all’attività lavorativa, ha sempre coltivato le passioni che derivavano dalle sue convinzioni. Era iscritto al Partito comunista italiano quando venne eletto consigliere comunale due mandati negli anni ’80, ai tempi del sindaco Giovanni Tassan Zanin. Il suo percorso politico lo aveva visto poi aderire al Pds, di cui era diventato segretario, e infine nei Ds.

La politica attiva l’aveva lasciata all’inizio degli anni 2000 quando aveva intensificato l’attività di ricerca storica. Aveva grandi capacità e competenze in questi ambiti. Il suo interesse era orientato soprattutto alla seconda guerra mondiale: lui, convinto antifascista, aveva dedicato molto tempo all’approfondimento storico sui partigiani e sulla Resistenza. Da qualche anno era anche vicepresidente provinciale dell’Anpi.

«Sono entrato nell’Anpi – aveva raccontato a Sara Rocutto in una intervista per il sito storiastoriepn – chiedendo di non fare organizzazione, me ne ero già occupato troppo, ma di poter fare ricerca seguendo il mio intuito». Non era uomo di cariche, Sigfrido Cescut, ma di lavoro.

Sono seguite le numerose ricerche storiche sulla storia della Resistenza in provincia di Pordenone. Era sempre presente alle manifestazioni dell’Anpi con il fazzoletto tricolore, che era diventato per lui anche un taccuino dove raccogliere le firme dei politici che stimava.

La scrittura era anche il suo impegno quotidiano con il Messaggero Veneto. Aveva cominciato molti anni fa ritagliandosi uno spazio con approfondimenti storici. Successivamente era diventato collaboratore, raccontando quotidianamente la cronaca di Aviano, il paese dove era nato e vissuto, che amava e che soprattutto conosceva bene, e di Budoia. Più volte aveva vinto il Premio Simona Cigana.

«Sigfrido non era un semplice cacciatore di notizie – afferma il presidente del Circolo della stampa di Pordenone Pietro Angelillo –. Per anni era stato mio attivo coautore di libri di storia contemporanea, soprattutto nel settore della lotta di resistenza al nazifascismo. Condivideva con me la necessità della ricostruzione di una storia locale che non era mai stata narrata o descritta poco, pur essendo legata al nome di protagonisti immeritatamente ignorati o non evidenziati nella maniera più adeguata. Una storia, spesso, di umili, ma anche di personaggi a tutto tondo che avevano dato la vita per la conquista della libertà e della democrazia». Aveva anche curato diversi progetti di “Pietre d’inciampo”.

È stato autore di molti libri, dalla storia locale avianese a quella della Resistenza provinciale, l’ultimo dei quali presentato domenica.

Sigfrido Cescut era anche un grande appassionato di viaggi. Non era certo il tipo da villaggio turistico, ma le sue escursioni cominciavano con lo studio preventivo dei luoghi, alla ricerca di bellezze e di particolarità da andare a vedere una volta sul posto.

Molti i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia, tra cui anche quello della lista di maggioranza Facciamo Futuro di Aviano, lista del sindaco Paolo Tassan Zanin.

Sigfrido Cescut lascia la moglie Daniela alla quale la redazione del Messaggero Veneto porge le condoglianze. L’ultimo saluto avrà luogo sabato alle 10 nella Sala del commiato della Prosdocimo Funeral Home di Pordenone.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto