Addio a Sean Connery, il ricordo di Ursula Andress: "Mi ha corteggiata ma tra noi solo una grande amicizia"

Risponde al telefono con tono deciso Ursula Andress. Non è tipo da lasciarsi andare al dolore. Eppure soffre, lo dice lei stessa, a più riprese, pensando al suo amico Sean Connery che non c’è più. Si commuove ma soprattutto ricordando il passato sorride. «Non posso fare altrimenti. Sean era un uomo dal grandissimo umorismo con il quale ridere in modo intelligente era un piacere. Solo con quel carattere ha potuto rendere credibile un personaggio di per sé ridicolo come James Bond».
Signora Andress che ricordo ha di Connery?
«I ricordi che si possono avere di un amico con il quale si è condiviso tanto. Certo, abbiamo fatto solo un film insieme ma da lì ci siamo sempre frequentati. Lui da me a Gstaad, io da Lui in Spagna. Un’amicizia che durava dagli Anni 60».
Che uomo era nel privato?
«Un gentiluomo, un uomo completo come non ce ne sono più. Favoloso con le donne. Le faceva sentire delle regine».
La prima volta che vi siete visti?
«Eravamo in Giamaica per girare 007 licenza di uccidere. Si trattava del mio primo film, avevo 26 anni, ovviamente ero impaurita. Lui mi aspettava nella sala da pranzo dell’albergo con Ian Fleming, altro personaggio incredibile, uno che aveva fatto l’agente segreto, amico del presidente Kennedy. Mi hanno messo subito a mio agio. L’accordo era perfetto, non ci siamo mai fatti la guerra sul set come accade oggi».
Dica la verità, Connery la corteggiò?
«Certo che mi ha corteggiato, tutti ci provano, è normale ma è la donna che poi decide. Io ero giocherellona, la tattica era quella di portare dalla mia le mogli, di fare l’amicona con tutti e funzionava. Infatti sono stata grande amica con la prima e l’ultima moglie di Sean. Fanno parte della mia famiglia».
Che facevate insieme quando vi vedevate?
«Grandi chiacchierate e grandi mangiate. Sean era un uomo semplice che amava le cose concrete, la natura, dunque anche il cibo non complicato. Odiava la nouvelle cousine e non poteva fare a meno della pastasciutta».
Mi parla della famosa scena di lei che usciva dell’acqua con quel bikini mozzafiato? Che faccia fece Sean?
«Rimase interdetto. Veramente quella che rimase interdetta fui io. Girammo e poi io vidi il film dopo parecchio tempo. Tutti parlavano di quella scena come di qualcosa di favoloso. Mi aspettavo effetti speciali e chissà che altro. Vidi il film con il fiato sospeso e arrivando alla fine pensai che la scena fosse stata tagliata. Perché uscivo dall’acqua come facevo tutti i giorni dalla piscina».
Ma quel bikini...
«Era un due pezzi castigatissimo fatto con poco, la produzione era poverissima, e io scelsi di non mettere quelle schifezze con le palme. Ho molto invidiato Halle Berry, il suo sì che era un bel costume».
A lui piacque quel due pezzi panna di cotone?
«Lui se ne fregava dei vestiti, era protettivo, intelligente».
L’ultima volta che vi siete sentiti?
«Alla fine di agosto per il suo compleanno. Noi ci facevamo sempre gli auguri. Non stava bene e mi è molto dispiaciuto».
Degli altri James Bond che dice?
«L’unico è stato Timoty Dalton. Gli altri, per carità, quest’ultimo poi sembra un boxeur russo, nessuna classe».
Il film di Connery che le è piaciuto di più?
«Non ho dubbi, Il nome della rosa. Li era superlativo. Era unico al mondo e lo abbiamo perso. Non sono una donna che soffre la solitudine, vivo in campagna, odio la mondanità come Sean. Lui diceva che quando qualcuno va via qualcosa resta sempre. Certo, però è difficile sopportare questa partenza».
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