Addio a Scialino, l’avvocato amante dell’arte

Udine. È morto domenica mattina a 75 anni nella Rsa della Quiete. Amico di Zigaina e Getulio Alviani, era anche collezionista

UDINE.Dalla scomparsa della moglie non si era più ripreso. L’avvocato Giuliano Scialino non accettava l’idea di dover vivere senza l’amata Attilia Venturini. Quel malessere interiore non giovava alla sua convalescenza che, dopo un ricovero ospedaliero, non si preannunciava così complicata.

Invece, domenica mattina un malore improvviso l’ha colto di sorpresa, quel problema cardiaco gli è stato fatale. L’avvocato udinese e collezionista di opere d’arte che da tempo viveva a Bellazoia di Povoletto, aveva 75 anni.

Figlio di un macellaio, suo padre aveva il negozio in Riva Bartolini, Scialino frequentò il liceo classico Stellini e la facoltà di Giurisprudenza all’università di Bologna. Fino a pochi anni fa, quando passò il testimone al figlio Francesco, esercitò la professione in città, nello studio in piazzetta Antonini.

«Era un avvocato della vecchia guardia - ricorda Francesco che professionalmente ha seguito le orme del padre -. Era un punto di riferimento per i clienti con i quali entrava in simbiosi».

Con la stessa passione che seguiva le cause civili e penali, Scialino apprezzava il bello, le opere d’arte di tutti i tempi. Da giovanissimo iniziò ad acquistare i primi quadri per poi trasformarsi in un apprezzato collezionista e intenditore d’arte.

Fu proprio lui a organizzare l’ultima asta delle opere di Giuseppe Zigaina, il pittore di Cervignano scomparso poco più di un anno fa. Anche all’artista Getulio Alviani lo univa un profondo rapporto di amicizia.

A Povoletto, la sua casa si era trasformata in una sorta di galleria d’arte e qui l’avvocato, soprattutto da quando era rimasto vedovo, trascorreva le sue giornate.

Alcune settimane fa, però, fu costretto a un ricovero ospedaliero superato senza particolari conseguenze. Ma nonostante ciò venne sottoposto a un periodo di convalescenza nella Rsa de “La Quiete” dove domenica mattina avvertì il malore che non gli lasciò scampo.

L’umanità era un valore imprescindibile per Scialino grande sostenitore della famiglia alla quale dedicava la maggior parte del suo tempo. Con la moglie aveva creato un rapporto speciale: «Erano molto legati, assieme condividevano anche la passione per l’arte» ricorda il figlio senza escludere che a minare il cuore del padre sia stato proprio quel senso di vuoto che provava dalla scomparsa della moglie.

«Mancata mia madre si lasciò andare, dal punto di vista psicologico non riusciva proprio a nascondere la sua sofferenza. Metaforicamente se ne andò due mesi fa».

Domani, alle 12, nella chiesa di San Quirino, in via Gemona, dove don Claudio Como celebrerà la cerimonia funebre, saranno in molti a salutare l’avvocato e collezionista di opere d’arte dalla personalità molto spiccata. Era stato lui stesso a trasferire al figlio il desiderio di essere sepolto nello stesso cimitero, quello di Paderno, dove riposa la moglie.

E la chiesa di San Quirino non è stata scelta a caso: «È il luogo dove quasi tutte le domenica mio padre e mia madre andavano a messa. Sono certo che avrebbe voluto ricevere l’ultimo saluto qui, nella stessa chiesa dove salutò mia madre» aggiunge Francesco trattenendo a stento la commozione.

Al fianco della famiglia, in queste ore, si stringono i parenti, gli amici e tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di apprezzare le doti umane di Scialino. L’avvocato Andrea Purinan, che per molti anni collaborò con il professionista, è tra questi.

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