Addio a Pio Macorig, fondò il ristorante Campiello

SAN GIOVANNI AL NATISONE. Cordoglio a San Giovanni al Natisone e in tutto il Manzanese per la scomparsa – a seguito di complicazioni cardiache – di Pio Macorig, 88 anni, ex imprenditore nel settore della ristorazione e alberghiero, già titolare della trattoria Alla Tunisina, diventato albergo - ristorante Campiello, noto locale lungo la strada regionale 56.
Originario di Montefosca (Pulfero), dopo anni di sacrifici e duro lavoro in Svizzera, nel 1966 era rientrato in patria con la moglie Maria e aveva deciso di rilevare la trattoria con camere Alla Tunisina, allora punto fermo per tanti commercianti e rappresentanti che frequentavano per affari la zona delle aziende della sedia.
Macorig, per tutti noto come “Pio Tunisina”, ha saputo condurre il pubblico esercizio con maestria, cortesia e grande attaccamento al lavoro, facendolo così conoscere e apprezzare in tutto il comprensorio della sedia.
Per lui la famiglia era sempre in primo piano e questo lo riteneva un valore importante non soltanto negli affetti, ma anche nel lavoro, tanto che ha gestito il locale con la moglie e la sorella Olga, prima di cederlo al figlio Dario.
Avendo un grande senso degli affari, capì che l’ospitalità e la disponibilità di camere, oltre a un servizio di ristorazione di qualità, era in quegli anni un’opportunità essenziale e pian piano prima ampliò l’offerta dell’ospitalità e della ristorazione della “Tunisina”, per poi avviare un altro locale e assieme ad altri imprenditori diede vita all’Hotel Wienner, sempre a San Giovanni al Natisone.
La svolta e una nuova immagine nel 1989 assieme al figlio Dario, al quale poi consegnò l’attività, con la ristrutturazione dell’albergo - ristorante, dandogli la nuova veste con insegna Al Campiello, trasformandolo in un luogo elegante e raffinato, adeguato ai tempi che cambiavano.
Per i suoi meriti nel 1997 fu pure nominato cavaliere ufficiale. Nonostante avesse passato la mano al figlio Dario e alla nuora Marisa, coadiuvati ora dall’amato nipote Filippo, era sempre attaccato all’attività presenziando ancora assiduamente con la moglie Maria, di cui si ricordano le ottime gubane, sino a quando la salute glielo ha permesso.
Persona dall’animo generoso e dalla spiccata cordialità, si era fatto ben volere da tante persone. Amava spesso attorniarsi della compagnia di amici e conoscenti sia nel ristorante che nella baita a Montefosca per momenti di riposo e convivialità.
Ultimamente, oltre alle precarie condizioni di salute, soffriva l’assenza della cara moglie Maria, gravemente ammalata e costretta al ricovero in una struttura per anziani.
I funerali saranno celebrati giovedì 21 gennaio alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni al Natisone.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto