Addio a Moretti stopper della Spal d’oro
Sedegliano
Comunità e mondo del calcio in lutto per la morte di Maurizio Moretti, 76 anni, ex calciatore di Serie A che ha esordito nella Spal nel 1962 accanto a compagni di squadra come i corregionali e poi amici d’una vita Fabio Capello, Edy Reja e Luigi Delneri e anche Osvaldo Bagnoli. Un malore che l’ha colpito lunedì sera nella sua casa di Gradisca di Sedegliano gli è stato fatale. La sua carriera calcistica è iniziata nelle file del Rivignano. Il suo talento si fa notare: non sfugge subito a Paolo Mazza, il presidentissimo della Spal cui ora è dedicato lo stadio, che brucia la concorrenza della Juve e lo inserisce nella squadra di Ferrara che viene promossa in A. Moretti fin dalla prima partita si distingue tanto da essere considerato come il migliore stopper del momento. «Il 16 febbraio – riferisce la moglie Elvia Ferro – era stato dimesso dall’ospedale di Palmanova dove aveva trascorso 40 giorni di degenza dopo essere stato trasferito dal Santa Maria della Misericordia di Udine luogo in cui, ricoverato per altri problemi, aveva contratto il Covid». Moretti ritornato a casa, aveva ripreso la sua vita normale, stava bene, raccontava alla moglie come era stato difficile il periodo trascorso in ospedale lontano dai suoi cari. Una morte improvvisa che ha lasciato un grande vuoto. Non solo tra i familiari ma anche tra i tanti amici – calciatori e non – dai quali sono arrivate alla famiglia numerose attestazioni di stima e vicinanza in questo momento di grande dolore. Una volta all’anno Moretti riuniva nella sua locanda (che gestiva da 40 anni con la moglie e la figlia Daniela a Pannellia), tutta la sua vecchia squadra. «Solo lui sapeva tenere tutti uniti – commenta la moglie – eravamo davvero come una grande famiglia. Capello è il padrino di mia figlia, Reja che ora allena la nazionale albanese, Bassetti, Delneri e tutti gli altri sono fratelli per noi». Moretti ha conosciuto quella che sarebbe poi divenuta sua moglie quando aveva 14 anni.
Elvia, originaria di Flaibano, è sempre stata al suo fianco durante la carriera calcistica anche quando nella quartultima partita di campionato si trovava con la squadra a Coverciano e doveva solo firmare il contratto per passare all’Inter, quando un infortunio l’ha fermato per un anno. Un momento difficile della sua carriera che aveva superato grazie al carattere. Moretti era una persona seria e molto generosa. Era molto legato alle tradizioni tanto che in occasione della benedizione della campagna organizzava sempre una festa per tutti i suoi paesoni. Amava la natura, e in particolare il Tagliamento.
L’ex calciatore era un appassionato d’arte, fiori e animali, collezionava francobolli e amava molto leggere. «Anche quando andava in ritiro – racconta la moglie – ha condotto una vita regolare. È stato un gran papà e un gran marito». Stasera in sua memoria, alle 19, sarà recitato un rosario nella chiesa parrocchiale di Gradisca di Sedegliano. Domani, alle 10.30, nella stessa chiesa familiari e amici potranno dargli l’ultimo saluto. —
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