Addio a Matilde, signora di villa Mabulton

La nobildonna inglese è morta a 80 anni. Figlia di lady Allerton, aveva ereditato i beni di famiglia. Martedì l’addio a Chiasiellis

MORTEGLIANO. È mancata a 80 anni Matilde Havelock-Allan, nobildonna inglese libera e indipendente, per certi aspetti eccentrica, ultimo anello della famiglia fondatrice di villa Mabulton a Chiasiellis.

Era figlia di Hope, la mitica lady Allerton che, innamorata della bellezza della campagna friulana, dopo la seconda guerra mondiale trasferì a Chiasiellis lo stile di vita inglese comprando nel 1946 con il marito, già capitano delle truppe britanniche della Royal Air Force di stanza in Friuli durante il conflitto, una casa colonica che ristrutturò alla moda inglese che ancora si ammira nell’attuale complesso alberghiero e golfistico.

Matilde, terza figlia dopo Jane e Alexander, nacque nel 1940 a Sussak (ora Croazia), dove la madre era prigioniera di guerra. Ebbe a causa di queste vicende un’infanzia difficile, ma tornò per lei la serenità a Chiasiellis, dove poteva giocare con i figli dei contadini che lavoravano nella “farm” fondata da lady Allerton, fra i cavalli e i maiali, le mucche e l’asinello.

Nello stesso tempo la madre la educò secondo le rigide consuetudini dell’alta società, facendola seguire da severe istitutrici inglesi e tedesche e poi mandandola a studiare in Svizzera in un collegio esclusivo. Matilde (Matty per gli amici), provetta sciatrice e abile nello sport equestre, frequentava i coetanei dell’aristocrazia friulana e incontrava la sorella e il fratello, gli zii materni nel corso dei soggiorni di questi ultimi a villa Mabulton o durante le favolose vacanze a Londra, fra teatri e discoteche. Ricordava spesso la crociera di un anno intero con la madre in giro per il mondo.

Mancata nell’88 lady Allerton, che l’ha lasciata erede di una fortuna, Matilde ha continuato la vita lussuosa di sempre estinguendo ogni avere, perfino il gruzzolo ottenuto dalla vendita dei beni di famiglia in Australia, una villa principesca sull’oceano. Nel 1991 si trovò costretta a vendere perfino villa Mabulton (il curioso nome è un acronimo dei tre primi soci, compresa lady Hope).

Subentrato nella proprietà, Renzo Paravano lasciò a Matilde il diritto di abitarci a vita. Ultimamente la nobildonna, che orgogliosamente non ha mai voluto prendere la cittadinanza italiana, viveva con un modesto sussidio dello Stato e faceva vita riservata. Tre mesi fa la sua salute ha avuto un tracollo, per cui dopo il ricovero in ospedale è stata ospite della casa di riposo di Aiello.

Lunedì 8 febbraio è mancata all’ospedale di Palmanova. Così la ricorda un amico di sempre, Giorgio di Strassoldo: «Donna simpaticissima, mai scontata, dalle battute fulminanti, persona di grande generosità e ospitalità». L’addio nella chiesa di Chiasiellis, martedì, alle 14.30.


 

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