Addio a Illusi, storico preside del Malignani

Domani Fabio Illusi avrebbe compiuto 80 anni. E invece per la famiglia e gli amici dello storico preside del Malignani e attuale presidente della Fondazione Filippo Renati, questo San Valentino sarà un giorno amaro. Perché ieri Illusi si è arreso alla malattia che ha iniziato a debilitarlo a dicembre e che circa un mese più tardi l’ha costretto al ricovero al nosocomio di Monfalcone. Lì, accanto al porto, Illusi era nato nel 1934 da una famiglia originaria di Pola. E infatti, navi e mare permeano la mente del futuro professore e preside, che all’università di Trieste si è laureato in Fisica: oggi tutti lo ricordano per il suo motto «tenere sempre la barra dritta», specchio della determinazione e della passione che metteva in ogni progetto.
La seconda vita di Illusi comincia con la pensione, nel 2001. È quello l’anno dell’elezione a presidente della Fondazione Filippo Renati, «un istituto allora alla deriva – ricorda oggi l’amministratore generale della Fondazione, Renata Qualizza –, che Illusi ha saputo trasformare in un gioiellino». Ma anche dopo il pensionamento Illusi continua a essere per tutti “il” preside.
I 22 anni passati alla guida del Malignani (1979-2001) non si possono scordare. Così i sette al D’Aronco di Gemona (1972-1979). Perché Illusi è un uomo di scuola. Nato nel 1934 da papà Arno, costruttore navale a Pola, e mamma Nives, si laurea a Trieste in Fisica, materia che insegna nei primi anni di carriera. Anni in cui trova il tempo anche per fare parte della Commissione nazionale per i nuovi programmi del settore elettrico ed elettronico (1984-’94), del direttivo dell’Irrsae, nonché, dal 1997 al 2003, del cda dell’Educandato Uccellis. Tutti questi impegni gli hanno meritato, oltre alla commenda della Repubblica, la medaglia d’oro della Pubblica istruzione, assegnata dopo il terremoto.
La tragedia del ’76 lo ha visto in primo piano, a Gemona, non solo come preside del D’Aronco, ma anche come amministratore locale. Negli anni dell’emergenza Illusi era consigliere comunale ed è stato poi assessore nella giunta guidata dal sindaco Ivano Benvenuti. Tra gli altri incarichi, ha fatto parte dell’assemblea della Comunità montana e poi del Consiglio provinciale di Udine, nel cui ambito ha presieduto la Commissione trasporti. E oggi a piangerlo sono in molti. Su tutti il sindaco di Udine, Furio Honsell: «Sono profondamente addolorato per questa grave perdita che mi coinvolge anche sul piano personale – ha scritto in una nota –. Esprimo tutto il cordoglio e la vicinanza alla famiglia da parte della città, che, ne sono certo, manterrà sempre un ricordo di grandissima gratitudine e ammirazione per questa figura». Perché «il professor Illusi è stato per oltre 30 anni una figura di riferimento per tutto il sistema dell’istruzione udinese – continua il primo cittadino del capoluogo friulano –. Ha saputo portare l’istituto Malignani all’eccellenza nazionale e internazionale con grande spirito innovativo. Anche dopo essere andato in pensione – continua Honsell – è riuscito a dare un contributo fondamentale alla città rilanciando le attività dell’istituto Renati, divenuto sede della scuola di eccellenza dell’università di Udine, e impegnandosi in tante altre iniziative in favore del diritto allo studio. Non posso dimenticare anche la nostra collaborazione quando, da rettore, trovai nel professor Illusi un interlocutore importante per fare di Udine la città dell’innovazione».
«Un uomo straordinario – aggiunge Qualizza –: lungimirante nella progettualità e amante dei giovani, riponeva grande fiducia in loro. E per loro ha lavorato tutta la vita. Credeva nel lavoro di gruppo perché solo così si potevano ottenere risultati. E il Renati è tutto frutto del suo lavoro. Dotato di una profonda onestà intellettuale e una moralità eccellente, ora viviamo un profondo senso di smarrimento, perché abbiamo perso “il” nostro presidente e una guida fondamentale». Costernata anche la dirigente del Malignani, Ester Iannis, e l’intero istituto.
E Matteo Tonon, presidente di Confindustria Udine, ha commentato: «È con profonda commozione che ricordo il professor Fabio Illusi: una meravigliosa figura del sistema Friuli, un grande tecnico, un uomo che ha saputo di essere di stimolo e di impulso per tutto il sistema dell’istruzione regionale. Personalmente, e mi permetto, un grande amico».
Michela Zanutto
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