Addio a Elisabetta, l’eterna Regina

LONDRA. La regina è morta. Viva la regina. Stavolta "God Save The Queen" suonerà mentre il Regno Unito, il Commonwealth e il mondo intero si stringeranno attorno al ricordo della sovrana che ha cavalcato modernità e postmodernità con dignità, resilienza e un pizzico di humor: british, ovviamente..
È stata l'ultima grande regina. Difficile trovare altro modo per definire la donna che non un Paese, non un Regno, ma il mondo intero piange oggi, giovedì 8 settembre.
Elisabetta II si è spenta in pace, nel suo letto a Balmoral, dopo aver raggiunto ogni traguardo professionale e forse anche personale nei suoi 97 anni di età e 70 anni di regno, festeggiati nel giugno scorso con il grande Giubileo di Platino. Con lei, salutiamo la regina più longeva che il Regno Unito abbia mai conosciuto e anche l'unica globetrotter, perché con i suoi viaggi ha visitato 193 Paesi del mondo.
La sua scomparsa dalla scena è stata rapida, preceduta a un breve succedersi di piccoli "intoppi", da ultimo il mancato viaggio a Londra dalla Scozia, dove è rimasta da questa estate, per incontrare il nuovo primo ministro Liz Truss; è stata la premier a recarsi da lei. "Il principe William ha lasciato i principini a scuola ed è corso a Balmoral", ci hanno detto le nostre fonti da Londra, prima che la notizia ufficiale confermasse quanto temuto: la regina è morta. Viva la regina.

Con la frase "London Bridge is down" (è calato il ponte di Londra, strofa di una filastrocca nota a tutti i bambini inglesi) è stato dato avvio all'operazione che descrive nei dettagli cosa debba accadere alla morte della regina.
«È stata una buona regina» aveva scritto di lei il Guardian nel festeggiarne il novantesimo compleanno, e a distanza di anni non si può che confermare questo voto, espresso a gran voce dai sudditi che di sei mesi in sei mesi (tanti ne passano tra una rilevazione di gradimento YouGov e l'altra) confermano il loro apprezzamento nei confronti di una sovrana provata, infine, da un susseguirsi di eventi che hanno reso il 2020 e il 2021 due anni davvero orribili, tra le implicazioni del figlio minore Andrea nell'affare Epstein, la "fuga" del nipote prediletto Harry in America e le accuse di razzismo mosse nei confronti della sua famiglia, fino alla morte del marito Filippo principe di Edimburgo, rimasto a suo fianco per 73 anni prima di spegnersi, il 9 aprile scorso.
La granitica sovrana è andata avanti nonostante tutto - l'età, il dolore di vedere la famiglia divisa, le pressioni perché abdicasse a favore di un figlio che invecchiava nell'infinita attesa della corona - perfino con il sorriso sulle labbra, forte di quel suo lieve humor che sa scaldare la scena e i cuori delle persone.
L'ultima grande regina. Difficile trovare altro modo per definire la donna che non un Paese, non un Regno, ma il mondo intero piange oggi. Elisabetta II si è spenta in pace, nel suo letto a Balmoral, dopo aver raggiunto ogni traguardo professionale e forse anche personale nei suoi 97 anni di età e 70 anni di regno, festeggiati nel giugno scorso con il grande Giubileo di Platino. Con lei, salutiamo la regina più longeva che il Regno Unito abbia mai conosciuto e anche l'unica globetrotter, perché con i suoi viaggi ha visitato 193 Paesi del mondo.
La sua scomparsa dalla scena è stata rapida, preceduta a un breve succedersi di piccoli "intoppi", da ultimo il mancato viaggio a Londra dalla Scozia, dove è rimasta da questa estate, per incontrare il nuovo primo ministro Liz Truss; è stata la premier a recarsi da lei. "Il principe William ha lasciato i principini a scuola ed è corso a Balmoral", ci hanno detto le nostre fonti da Londra, prima che la notizia ufficiale confermasse quanto temuto: la regina è morta. Viva la regina.

Con la frase "London Bridge is down" (è calato il ponte di Londra, strofa di una filastrocca nota a tutti i bambini inglesi) è stato dato avvio all'operazione che descrive nei dettagli cosa debba accadere alla morte della regina.
«È stata una buona regina» aveva scritto di lei il Guardian nel festeggiarne il novantesimo compleanno, e a distanza di anni non si può che confermare questo voto, espresso a gran voce dai sudditi che di sei mesi in sei mesi (tanti ne passano tra una rilevazione di gradimento YouGov e l'altra) confermano il loro apprezzamento nei confronti di una sovrana provata, infine, da un susseguirsi di eventi che hanno reso il 2020 e il 2021 due anni davvero orribili, tra le implicazioni del figlio minore Andrea nell'affare Epstein, la "fuga" del nipote prediletto Harry in America e le accuse di razzismo mosse nei confronti della sua famiglia, fino alla morte del marito Filippo principe di Edimburgo, rimasto a suo fianco per 73 anni prima di spegnersi, il 9 aprile scorso.
La granitica sovrana è andata avanti nonostante tutto - l'età, il dolore di vedere la famiglia divisa, le pressioni perché abdicasse a favore di un figlio che invecchiava nell'infinita attesa della corona - perfino con il sorriso sulle labbra, forte di quel suo lieve humor che sa scaldare la scena e i cuori delle persone.
L’ultima volta in pubblico
La regina Elisabetta II è stata vista l’ultima volta in pubblico martedì 6 settembre, quando ha ricevuto a Balmoral il premier uscente, Boris Johnson, e quello nuovo, Liz Truss (una prima assoluta nei suoi 70 anni di regno, visto che finora aveva sempre fatto le nomine dei premier a Londra o Windsor).

Era apparsa sorridente e all’apparenza brillante ma aveva un aspetto particolarmente fragile, leggermente invecchiata rispetto alle ultime uscite. E durante l’udienza di martedì aveva usato un bastone da passeggio.
Elisabetta II ha dimostrato di essere "una tosta" già giovanissima, quando a soli 25 anni ha assunto su di sé il peso di una corona piovutale sulla testa, non per nascita ma per destino, dopo l'abdicazione per amore dello zio Edoardo VII. Il 2 giugno 1953 è stata incoronata regina di Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Ceylon e Pakistan, nonché capo del Commonwealth, con il nome di Elisabetta II: "Il mio, ovviamente", disse senza tentennamento alcuno al suo segretario privato Martin Charteris che le chiedeva con quale nome avrebbe governato. I detrattori allora la chiamavano Shirley Temple (nomignolo affibiatole da Wallis Simpson), non sapendo che dietro quei boccoli biondi e gli occhioni blu nascondeva una tempra di ferro, un'infinita devozione al Paese, un rigoroso senso del dovere, una magica - difficile descriverla altrimenti - capacità di restare sempre uguale a sé stessa mentre il mondo cambia e la monarchia scende a patti con la modernità.
Ogni mattina, nei suoi 70 anni di regno, si è dedicata alla lettura dei documenti contenuti nelle famose "scatole rosse" con su scritto The Queen e di settimana in settimana ha mantenuto il suo appuntamento fisso con il primo ministro per discutere gli affari del regno: 14 nomi si sono succeduti in questo ruolo, dall'amato Winston Churchill al discusso Boris Johnson passando per l'unica lady di ferro tosta quanto lei, Margaret Thatcher.
A provarla nel profondo sono stati gli affari privati della sua famiglia, più che le questione politiche del regno; dagli scandali che hanno coinvolto i figli al dolore di dover concedere loro, e prima ancora alla sorella Margaret, quel divorzio temutissimo dalla Chiesa Anglicana, fino alla necessità di scendere a patti con il sentimento del popolo e far “pace” con “quella terribile ragazza” di Diana concedendole funerale di Stato e un appassionato elogio funebre dopo la morte. La vita della regina è degna di un romanzo e ha offerto spunto per tanti racconti, romanzi, film (Una notte con la regina, per esempio, o The Queen) e serie tv, con l'acclamatissima The Crown.
Elisabetta, principessa
Elisabetta II ha regnato 70 anni, dal 6 febbraio 1952 (giorno della morte di suo padre, re Giorgio VI) battendo già il 9 settembre 2015 con il suo 23.226esimo giorno di “lavoro” (il calcolo è del suo ufficio di Buckingham Palace) ogni record di permanenza sul trono superando la celebre regina Vittoria, sua bis-bisnonna, che rimase sul trono dal 1837 fino al 1901. La storia che andremo a raccontare nel giorno della sua morte inizia però molto prima.
Il 21 aprile 1926, precisamente, quando nella casa londinese al numero 17 di Bruton Street, Mayfair, viene alla luce la primogenita del principe Albert, figlio del re Giorgio V, e di Elisabeth Bowes-Lyon: Elizabeth Alexandra Mary. I duchi di York desiderano per lei e per sua sorella Margaret Rose, che nascerà nel 1930, una vita normale fatta di giochi semplici e abiti privi di pizzi e merletti come ricorda la loro nanny, Marion Crawford. Le bambine vengono educate in casa ed è la nonna, la severa regina Mary, a preoccuparsi perché vengano impartite loro lezioni di etichetta e protocollo. Soprattutto a Elisabetta, che all'età di 13 anni vede la sua vita cambiare radicalmente. L'adorato nonno re Giorgio V, tanto severo con i figli quanto tenero con le nipotine, muore prematuramente lasciando il trono al figlio Edaordo VII che tuttavia ha perso la testa per amore e rinuncia a regno, famiglia e dignità per sposare la donna che ama, Wallis Simpson, e coronare così il suo sogno romantico. Questo porta la corona sulla testa di Bertie e un fardello su quella della sua primogenita: Elisabetta diventa erede presuntiva al trono. Ciò vuol dire che potrebbe evitare di diventare regina qualora nascesse un fratello maschio. Destino vuole che questo non accada e che suo padre abbandoni questo mondo troppo in fretta: a soli 56 anni muore per un cancro e lascia il regno a Elisabetta.
Elisabetta II, regina
Quando arriva la notizia della morte del re, il 6 febbraio del 1952, la principessa è assieme a suo marito il principe Filippo in viaggio di Stato in Kenya; per la precisione, dormono in una casa sull'albero chiamata Treetops Lodge. Come da protocollo reale il suo bagaglio include un abito nero e così Elisabetta torna in patria vestita a lutto pronta alla grande sfida che l'aspetta: regnare. È giovane e sicuramente inesperta, ma mossa da un profondo senso del dovere e incline alla disciplina. Si dedica al nuovo ruolo con impegno, a scapito - si ritiene - dei figli, che crescono affidati alle cure di nanny e valletti con la supervisione della nonna.
Quando viene incoronata Elisabetta è infatti già moglie e madre; ha sposato l'unico figlio maschio - e quinto nato del principe Andrea di Grecia e della principessa Alice di Battenber - Filippo.
Alla cerimonia quel 20 novembre 1947 Elisabetta si era presentata con indosso abito da sposa creato dal sarto di corte Norman Hartnell in seta color avorio intarsiato di perle e cristalli, con strascico di quattro metri, pagato con 200 buoni per il razionamento di guerra.
Tra i due era scattato il colpo di fulmine anni prima, quando l'allora principessa tredicenne nota Filippo tra i cadetti del Dartmouth Royal Naval College durante una visita a fianco di suo padre, il re, sua madre regina e sua sorella Margaret. La giovane coppia aveva intrattenuto una lunga relazione epistolare prima di convolare a nozze con la benedizione di re Giorgio VI, che non aveva dimenticato di mettere le cose in chiaro con il futuro genero: presto o tardi Elisabetta sarà chiamata a regnare, sii pronto a restare un passo indietro rispetto a lei.
Quando il momento arriva, la coppia ha già due figli: Carlo, 5 anni, ed Anna, 3. Negli anni seguenti arriveranno Andrea (1960) ed Edoardo (1964). La famiglia si trasferisce da Clarence House – che viene lasciata alla vedova Elisabetta da qui in poi nota come regina madre – a Buckingham Palace.
La politica
Nel primo decennio del suo regno Elisabetta II può contare sull'appoggio del primo ministro Winston Churchill e con il suo aiuto gestisce un momento cruciale per il regno, la crisi di Suez del 1956. È una regina che viaggia in tutti i Paesi del suo Commonwealth, incluso Fiji e Tonga, Nuova Zelanda, Australia, Papua New Guinea, Canada.
È una regina che si mette al passo con i tempi cercando di modernizzare la propria immagine e quella della monarchia sposando le nuove tecnologie: l'incontro tra tradizione e innovazione si concretizza nella scelta di conservare una tradizione nata con suo padre, il messaggio ai sudditi in occasione del Natale, ma di trasferirla in diretta televisiva, avviando una consuetudine sempre rispettata dal 1957 in poi.
La famiglia: scandali e divorzi
Nel discorso di Natale del 1992 Elisabetta definisce quello appena trascorso un annus horribilis prendendo un prestito una definizione usata nel 1891 in una pubblicazione anglicana per descrivere il 1870, anno in cui la chiesa cattolica romana definì il dogma dell'infallibilità papale. La ragione sta nel triste e lungo elenco di disastri, umani ed economici, che la sovrana ha dovuto affrontare nel corso di soli 12 mesi.
Prima l'arrivo in libreria di una biografia di Lady Diana, sua nuora, a firma del giornalista Andrew Morton; la principessa nega ogni coinvolgimento ma troppi i dettagli personali emersi nel libro, che racconta al pubblico nella maniera più cruda il fallimento del matrimonio dei principi di Galles tra tradimenti, tentativi di suicidio e trame di corte. I due si separano, seguiti dopo poco da Andrea e Sarah Ferguson: anche qui si parla di tradimenti, in un momento storico in cui i tabloid non si peritano di pubblicare foto di una duchessa, Sarah, nell'atto di farsi baciare il piede (qualcuno dice l'alluce) dal suo amante texano. I divorzi dei figli non sono finiti: anche Anna è al capolinea, e la madre regina benedice rassegnata il suo divorzio da Mark Phillips.
In aggiunta a tanti dolori sopraggiunge un evento inatteso: il castello di Windsor viene divorato da un incendio. Per giorni, la regina osserva la sua dimora più amata bruciare, avvolta da cenere e nuvole nere. Per poterla ricostruire dovrà scendere a patti con il popolo: un sostanzionso finanziamento in cambio dell'assenso a pagare le tasse come qualsiasi altro cittadino. La regina madre è scandalizzata, ma i tempi sono cambiati ed Elisabetta lo sa.
Anni Novanta
La morte di Lady Diana, quel 31 agosto 1997, e la sua consacrazione al mito come principessa del popolo segna per Elisabetta II un altro passaggio epocale: la fine di un'epoca in cui scandali di piccola e grande portata le vengono serviti in tavola assieme al caffè del mattino, e l'inizio di un tempo in cui il sovrano non regna più per volere di Dio ma in ragione del favore del popolo.
Per la prima volta nella sua vita, Elisabetta non è certa di averlo: dove ho sbagliato? Dice ai suoi quando nei giorni che seguono la morte di D i sudditi danno a lei la colpa di tutto: dov'è la regina? Perché non è a Londra a piangere la nuora tragicamente scomparsa? Perché Bukingham Palace non mette la bandiera a mezz'asta? La sua prima reazione alla notizia è chiudersi a Balmoral assieme ai nipoti William ed Harry, poco più che bambini, per proteggerli dal clamore mediatico e digerire la notizia della morte della madre in privato. Vuole che vivano il dolore lontano da flash e schermi, come la famiglia reale ha sempre fatto. Ma il popolo li vuole lì, a raccogliere i fiori che lascia davanti alle residenze reali per ricordare quella donna straordinaria che aveva dato cuore alla monarchia.
E soprattutto vuole che lei sia lì, la regina.
Elisabetta II scende a patti e capitola su tutto: torna a Londra, concede la bandiera a mezz'asta sulla sua residenza (il protocollo non lo prevede, ma il popolo è accontentato), concede al figli Carlo di andare a recuperare la salma dell'ex moglie e di concederle un matrimonio di Stato sebbene non sia più Altezza Reale dai tempi del divorzio (1996) e infine le concede un elogio funebre affettuoso: "Prima di tutto voglio rendere io stessa omaggio a Diana. Era un essere umano eccezionale e piena di doti. Nei momenti belli e in quelli brutti non ha mai perso la capacità di sorridere o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. Io l'ammiravo e la rispettavo per la sua energia e il suo impegno verso gli altri e - specialmente - per la devozione verso i suoi due ragazzi".
Una monarchia moderna
Con l'inizio del 21esimo secolo la regina festeggia il suo Giubileo d'Oro: 50 anni sul trono. Un traguardo cui arriva al pieno della sua grandezza: ammirata e rispettata ovunque nel mondo, è considerata anche un'icona pop, famosa per quel suo saluto sempre uguale a se stesso (ha una mano finta, lo confermò anni fa sua figlia Anna), per la passione insana verso i cani corgi e per i suoi ensembe coloratissimi: “La regina ha bisogno di distinguersi, in modo che chi la incrocia anche solo da lontano possa dire 'Ho visto la regina'” spiegherà sua nuora, Sophie contessa di Wessex, nel corso del documentario The Queen at 90.
È il 2002 e tutto è pronto per i grandiosi festeggiamenti quando due duri colpi mettono Elisabetta II a dura prova: il 9 febbraio muore l'amata sorella, Margaret duchessa di Snowdon ribattezzata dai media “principessa triste” per via della sua sventurata vita sentimentale. Il 20 marzo, ovvero un mese e mezzo dopo, Elisabetta II dice addio anche alla queen mum, Elisabetta, che muore serena con le figlie al suo fianco all'età di 101 anni nella dimora in cui si è concessa ogni lusso.
La scomparsa della persona più contraria all'ingresso dell'amante del principe Carlo in famiglia porta la regina a tornare sui sui passi per permettere al figlio primogenito ed erede al trono di portare all'altare la detestata Camilla, cui l'opinione pubblica ha per anni addossato la responsabilità dell'infelicità di Lady Diana. Ma molto tempo è passato dalla scomparsa di D, i figli di Carlo hanno accettato la sua presenza accanto al padre e così fa anche la regina: dopo 40 anni di amore contrastato e clandestino i due possono finalmente dirsi marito e moglie.
The Queen surrounded by her two youngest grandchildren and her five great-grandchildren #Queenat90 pic.twitter.com/6iprDy0C3j
— The Royal Family (@RoyalFamily) April 20, 2016
Ben più partecipato e felice è tuttavia un altro royal wedding: quello che nel 2011 vede il principe William, primogenito di Carlo e quindi terzo in linea di successione al trono, sposare Catherine Middleton, figlia di due assistenti di volo diventati imprenditori nel settore party supplies. Anche qui, la strada è stata lunga: quasi dieci anni di fidanzamento sono stati necessari perché la regina si assicurasse che accogliere una commoner in famiglia non fosse un errore e che la ragazza avesse ben chiaro in testa cosa comportasse diventare moglie del futuro re. Per non ripetere la storia di Diana, certo.
L' "addestramento" di Kate è lungo e faticoso ma lei è paziente – Waity Katie la battezzano i tabloid, la Kate che aspetta – decisa e devota alla monarchia. Non da ultimo innamorata, e anche il bel William è cotto di lei. Nell'ottobre 2010 la nonna regina gli concede di metterle l'anello al dito: apparteneva alla compianta D ma sia lei sia il nipote si convincono che indosso a Kate possa avere migliore fortuna. Un gioiello in oro bianco a 18 carati con zaffiro ovale da 12 carati e 14 diamanti rotondi.
Per il royal wedding celebrato il 29 aprile 2011 la regina spende anche 20 milioni di sterline: un investimento, considerato che la duchessa di Cambridge – il titolo con cui diventa nota Kate – si trasforma presto in una vera icona di stile, generando un business stimato 10 miliardi di sterline per i brand inglesi che hanno la fortuna di vestirla.
Il nuovo secolo
Gli anni Duemila vedono Elisabetta II festeggiare i 70 anni di matrimonio con Filippo (2017), le nozze di ferro, e accogliere una nidiata di bisnipoti che in occasione del ritratto dei suoi 90 anni vuole tutti attorno a sé: la prima a nascere è Savannah Phillips, figlia di Peter Phillips e della principessa Anna.
Il 29 marzo 2012 arriva la sorella di Savannah, Isla, e dopo di lei il principe George, primogenito di William e quarto erede al trono. George ha due fratelli: Charlotte, nata il 2 maggio 2015, e Louis, 23 aprile 2018, che nella foto naturalmente ancora non appare. Così come Lena Elizabeth, nata il 18 giugno 2018, sorella di Mia Grace (2014) e figlia di Zara Phillips, altra figlia della principessa Anna, e Mark Phillips. I due hanno divorziato recentemente, così come Peter e la moglie canadese Autumn.
Datato 2018 è invece l'ultimo “acquisto” di casa reale inglese: Meghan Markle, americana, divorziata, di razza mista ed ex attrice di cui il principe Harry si innamora perdutamente. In pochi avrebbero scommesso su di lei, eppure la regina al nipote preferito non sa dir di no e quindi il 19 maggio 2018 è di nuovo royal wedding, a Londra. Per un po' di tempo la regina gode della forza mediatica dei Fab Four – così i tabloid ribattezzano il quartetto William e Kate, Harry e Meghan – finché l'incantesimo si rompe, le coppie prendono strade diverse e dopo aver trasclocato il proprio ufficio lontano da quello del fratello, Harry rassegna le dimissioni da senior royal, abbandonando famiglia e il Paese e trasferendo la sua residenza in Canada, dove vive oggi con Meghan e i loro due figli: Archie Harrison, nato il 6 maggio 2019, e Lilibet Diana, nata il 4 giugno 2021 in California.

Marzo 2020: la pandemia del coronavirus si abbatte anche sulla Gran Bretagna e l'emergenza costringe la sovrana, ancora salda sul trono alla soglia dei 94 anni, all'isolamento forzato nel castello di Windsor. Mentre arriva la notizia del principe Carlo positivo al tampone lei si fa ritrarre al telefono con il primo ministro: niente cambierà le sue routine, Keep calm and carry on. Si diceva avrebbe abdicato a favore del figlio raggiunta l'età della “pensione” ovvero 95 anni, poiché alla stessa età si era ritirato a vita privata anche il consorte Filippo, ma Elisabetta II ha scelto di restare sul trono fino alla fine.
L'ultimo anno da regina
Dopo un anno difficile, anche la famiglia reale guardava all'arrivo del 2022 con speranza e ottimismo, e invece. La regina ha affrontato con dignità anche la scomparsa del marito, il principe Filippo (il 9 aprile 2021), sua "forza e stabilità", nonché l'inizio della fine dell'amato Commonwealth, guardando alle Barbados e alla loro decisione di rimuovere il monarca britannico dalla carica di capo di Stato dopo quasi 30 anni. Il 2021 aveva portato con sé l'arrivo di una nidiata di bisnipoti: il terzo figlio della nipote Zara Phillips Tindall, Lucas, è nato sul pavimento del bagno il 21 marzo 2021; il primo figlio della principessa Eugenia, August Philip Hawke Brooksbank, il 9 febbraio 2021 e la bambina di sua sorella Beatrice, Sienna Elizabeth, il 18 settembre 2021, oltre alla già citata Lilibet Diana. Ma è stata comunque la famiglia, a darle i dolori più grandi; la faida tra il figlio Carlo e il secondogenito Harry continua ad avvelenare i rapporti tra parenti. E le ultime rivelazioni alla stampa di Meghan Markle, moglie di Harry, hanno ulteriormente allontanato i fratelli Windsor.
Elisabetta e le scarpe: segreti reali rivelati
Tra i tanti privilegi di una Regina ce n'è uno che farebbe invidia a tante donne alle prese con calzature più o meno scomode: far calzare le scarpe nuove a qualcun altro (la sua personal dresser) per ammorbidirle prima di indossarle. Ma Elisabetta II è anche parsimoniosa, e non acquista mai più di due paia all'anno; molte di più quelle che manda a risuolare, per riutilizzarle in eterno. L'indirizzo giusto per chi voglia farsi fare le scarpe dal suo designer preferito è Anello & Davide, azienda calzaturiera con sede a Covent Garden. Prima le acquistava da Rayne (brand amato, oltre che da sua madre, da Liz Taylor), ma dopo la sua chiusura la regina ha seguito le sorti di un ex impiegato, David Hyatt, assunto da Anello & Davide. Qui, le scarpe a lei destinate sono realizzate da un team dedicato tra cui un modellista, un clicker (persona incaricata di selezionare la migliore pelle di vitello), un calzolaio che cuce la tomaia e un ultimo artigiano che completa il tutto con suola e tacco. Vengono costruite usando un calco di legno ricavato dalle misure del piede della sovrana (numero 38), rifinite in vernice nera con fibbia in ottone o fiocco e portate in prova a Buckingham Palace. Costo al paio: circa 1.200 euro.
Nel guardaroba reale sono sempre tutte custodite in sacchetti di seta o cotone con coulisse, e di anno in anno la selezione comprende sempre: pelle nera, vernice nera, pelle bianca e pelle beige più tre modelli da sera in raso, argento e oro. Tutte sono tinte a mano e idrorepellenti. Inutile dire che la regina non ha mai indossato zeppe e detesta che lo facciano altre donne della famiglia reale.
La regina ha mantenuto la guida della monarchia fino alla fine. Con un progressivo alleggerimento della sua agenda, motivato da Buckingham Palace come "difficoltà nella mobilità", Sua Maestà ha continuato con ostinazione a ottemperare a ogni impegno finché il medico di corte ha detto basta: rallentare. Neanche il Covid, nel 2021, aveva fermato Sua Maestà, messa a riposo con sintomi lievi.
Come ricorderemo The Queen? Per i suoi tanti record, per i suoi outfit coloratissimi, per le beghe familiari? Nel giorno della sua scomparsa noi la raccontiamo così, per immagini. Dalla sua infanzia all'ultimo dei suoi anni.
La regina è morta.
God save the queen suonerà ancora, stasera, per l'ultima volta. E chiudere un capitolo importante per aprirne uno nuovo che consenta alla monarchia inglese di sopravvivere alla modernità, nonostante tutto.
Oggi non è solo il Regno Unito a sentirsi orfano dell'unica e sola The Queen.
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