Acquisto dell’ex Ideal Standard, la Procura chiede il processo

Tra i sei indagati anche i pordenonesi Giuseppe Bortolussi e Mauro Tavella. Al centro dell’indagine la compravendita del sito industriale dismesso di Zoppola

Giulia Soligon
Il Tribunale di Pordenone
Il Tribunale di Pordenone

È stata fissata per il prossimo 5 maggio davanti al giudice Francesca Vortali l’udienza preliminare per i sei indagati, a cui si aggiunge la società Iside Srl di Milano, per i quali il pubblico ministero Carmelo Barbaro ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione propria nel caso dell’acquisizione dell’area dismessa ex Ideal Standard.

Tra chi dovrà comparire davanti al giudice ci sono i due pordenonesi Giuseppe Bortolussi, ex amministratore delegato di Interporto, e Mauro Tavella, consigliere comunale di Pordenone, della Lega, e amministratore unico di Kira, società con cui aveva acquisito quote della Iside. Bortolussi è difeso dagli avvocati Piero Cucchisi e Francesco Maiorana, mentre Tavella da Antonio Malattia.

Le indagini, avviate sotto il coordinamento dell’allora Procuratore di Pordenone Raffaele Tito, si sono concentrate sulla costituzione della Iside il 17 dicembre 2020. Esattamente due mesi prima della compravendita del sito industriale dismesso a Zoppola dell’area ex Ideal Standard, acquisita per 185mila euro, con la promessa ai soci di Iside di rivenderla successivamente all’Interporto per 11 milioni di euro per trasformarla in polo logistico. La cifra sborsata per l’ex Ideal Standard, ritenuta dagli inquirenti bassissima, ha fatto scattare l’indagine della Guardia di Finanza.

Bortolussi entra nell’inchiesta in quanto tra i soci di Iside c’era la I.S. Srl di cui la moglie, estranea alle indagini, deteneva una quota del 50 per cento. Lui avrebbe agito con il ruolo di socio occulto. Tavella, imprenditore titolare della scuola guida che porta il suo nome, è stato l’ultimo ad entrare nella società milanese attraverso la società Kira nel dicembre del 2020. L’avviso di garanzia costò a Tavella la possibilità di entrare in consiglio regionale. La Lega era pronta a far dimettere Zannier per liberargli il posto. Ma l’operazione fu bloccata e rimandata a tempi migliori.

«Siamo contenti che sia stata fissata un’udienza per chiarire in contraddittorio l’estraneità di Tavella da qualsiasi illecito» dichiara l’avvocato Antonio Malattia. 

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