Acqua non pagata per 2 milioni di euro a Pordenone, Hydrogea si rivolge all’ex Equitalia

PORDENONE. Recupero dei crediti per bollette non pagate: la società partecipata Hydrogea, che si occupa della gestione della risorsa idrica per una ventina di Comuni, si rivolge all’ex Equitalia.
La decisione è stata assunta dalla società che ha valutato come rispondente alle proprie immediate necessità la riscossione tramite Agenzia delle entrate - Riscossione e Riscossione Sicilia spa: di tale decisione sono stati informati i soci pubblici lo scorso 5 dicembre durante l’assemblea.
La decisione, comunque, per andare a buon fine deve avere il via libera del totale dei Comuni soci, che la devono approvare mediante delibera di giunta: se anche uno solo degli enti locali non approvasse, l’affidamento salterebbe.
Il Comune di Pordenone ha adottato la delibera di approvazione nella seduta di giovedì scorso. «La decisione non è stata presa per una situazione di emergenza – ha chiarito il presidente di Hydrogea, Giovanni De Lorenzi –. In questo modo possiamo avvalerci per il recupero crediti di un istituto nazionale come l’Agenzia delle entrate senza dover ricorrere a gara.
Nulla di che allarmarci, comunque – ha proseguito –, in quanto si tratta di un livello fisiologico per una società o impresa». Il presidente vuole sottolineare, comunque, che «il parere dei Comuni è propedeutico: affinché vada a buon fine, ci deve essere la delibera di approvazione da parte di tutti».
Per capire a quanto ammontano i crediti che vanta Hydrogea verso i clienti, è sufficiente consultare l’ultimo bilancio d’esercizio disponibile (quello de 2017). Sono due, in particolare, le voci di interesse: una è il fondo svalutazione crediti, che mette in evidenza la somma non ancora incassata e che la società giudica difficile da introitare; l’altra è costituita dalle perdite conclamate, quelle cioè radicate nel tempo. La somma delle due voci ammonta a circa due milioni di euro.
Per quanto attiene al fondo svalutazione crediti, pari a poco più di un milione e mezzo di euro, raccoglie la stima del rischio di insolvenza degli altri crediti commerciali» si legge nel documento. Da quanto si apprende, la cifra delle bollette non pagate oscilla tra 1,2 e 1,5 milioni, come è stato spiegato anche ai soci.
È invece di 500 mila euro il fondo perdite «che accoglie l’integrale importo dei crediti sorti entro il 30 giugno 2016 e non riscossi a chiusura del bilancio 2017, scaduti da più di sei mesi e inferiori a un valore appositamente individuato in base al rischio di 2.500 euro. Inoltre, comprende le perdite conclamate per debitori assoggettati a procedure concorsuali». In passato la società si limitava a inviare ai cittadini insolventi una lettera di sollecito. Ora questi riceveranno la cartella della nuova Equitalia e la società pagherà per il servizio solo a fronte di una riscossione.
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