Acqua e fango nemici di Pontebba

PONTEBBA. Dopo Ugovizza, il comune più colpito dall’alluvione è stato Pontebba. Decine di case allagate nel capoluogo, a causa soprattutto dell’esondazione dei rii Bombaso e degli Uccelli, strade interrotte (la statale 13 e la provinciale verso Passo Pramollo innanzitutto), palaghiaccio invaso dal fango, il ponte di collegamento con la frazione di Pietratagliata distrutto, abitazioni abbattute, borghi isolati, niente acqua ed energia elettrica per giorni.
Oltre a tutto questo, il pericolo più grande, dopo il 29 agosto, arrivava da un’imponente frana di 250 mila metri cubi di materiale che dai versanti sopra la provinciale per Pramollo minacciava di staccarsi e devastare ulteriormente il centro di Pontebba. Così il sindaco di allora, Luigi Clauderotti, ricorda quei giorni difficili: «E’ stata un’esperienza forte, che mi ha segnato - racconta -. Siamo riusciti a coordinare la fase dell’emergenza abbastanza bene, nonostante le criticità esistenti, soprattutto grazie al valido aiuto della Protezione civile. Nella disgrazia - aggiunge - c’è anche il ricordo di un’umana solidarietà, con persone che si sono prodigate per superare l’emergenza. Oggi guardiamo con orgoglio alle opere realizzate - chiude l’ex primo cittadino - che ci danno una certa tranquillità, anche se sappiamo che in montagna la sicurezza assoluta non esiste».
Le conseguenze più evidenti dell’alluvione le pagò la frazione di Pietratagliata, sventrata dalla furia del Fella. Per giorni un gruppo di residenti rifiutò di lasciare il borgo nonostante l’isolamento e il pericolo di smottamenti, per paura che l’attenzione sul loro paese diminuisse e ci fosse il rischio di delocalizzare case e stavoli. Alla fine vinsero loro e nel giro di qualche settimana, prima con un guado poi con il ponte bailey, Pietratagliata tornò a collegarsi con il resto della Valcanale. Quindi, dopo qualche anno, arrivò anche il ponte strallato definitivo. Il gran lavoro della Protezione civile consentì anche di mettere in sicurezza la provinciale verso Passo Pramollo in tempo per l’inizio della stagione invernale, dopo una chiusura dell’arteria durata più di tre mesi. Un primo segnale di speranza per ricominciare. (a.c.)
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