Accordo tra vigili del fuoco e Demanio La nuova caserma in Comina è più vicina

I soldi ci sono, anche se l’iter burocratico sarà lungo. Il nuovo comandante: è urgente dotarsi di una nuova struttura



Il cantiere della nuova caserma dei vigili del fuoco in Comina pare più vicino. Sono passati sette mesi dall’appello dell’ex comandante Doriano Minisini: i soldi ci sono, si rischia di perderli se dovesse passare molto, troppo tempo. Sono trascorsi tre anni da quando il direttore del Demanio annunciò che il 2019 sarebbe stato quello buono.

Nel frattempo il vertice dei pompieri è cambiato, un mese fa si è insediato il nuovo comandante, l’ingegnere Giovanni Greco, e qualcosa si è mosso in parlamento grazie al deputato del Movimento 5 Stelle Luca Sut.

Un nuovo accordo quadro tra Agenzia del demanio e vigili del fuoco «darà immediato avvio a importanti interventi di potenziamento del Corpo a Pordenone», anticipa il parlamentare che nei mesi scorsi aveva presentato una interrogazione al ministero dell’Interno sulla realizzazione del nuovo presidio nell’ex caserma Monti di Pordenone. L’Agenzia, infatti, assumerà il ruolo di stazione appaltante e il protocollo operativo «è in via di ultimazione».

La risposta del sottosegretario Carlo Sibilia, riferisce il capogruppo pentastellato in decima commissione, ha chiarito lo stato di avanzamento dell’iter progettuale per la ridestinazione di alcuni locali, oggi del Demanio, dell’ex struttura militare in Comina. Il masterplan relativo agli aspetti urbanistici è stato completato così come è stata definita l’area destinata a nuova sede; il sito è stato bonificato ed è stata valutata la vulnerabilità sismica dell’edificio utilizzato come officina meccanica.

«Ora è in corso l’ultimazione del protocollo operativo tra vigili del fuoco e Demanio per il cantiere. Tale protocollo integra l’iniziale accordo quadro, a cui sta per seguire un nuovo documento d’intesa che, una volta completato, verrà sottoposto al vaglio degli organi di controllo competenti» ovvero Ufficio centrale di bilancio e Corte dei conti.

Per la realizzazione della caserma «dobbiamo quindi attendere la definizione del nuovo accordo che, come riportato dal ministero, aprirà la strada a interventi su tutto il territorio nazionale. Sarà pertanto mia premura – conclude il parlamentare pentastellato – seguire i prossimi sviluppi. Attualmente il comando provinciale è ubicato in immobili privati in regime di locazione passiva ed è importante per la comunità giungere quanto prima alla conclusione del progetto, in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica nonché di dotazione di sedi operative quanto più idonee per i nostri vigili del fuoco».

I finanziamenti sono disponibili. Cosa manca, dunque? L’accordo operativo per le operazioni ai fini della redazione del progetto definitivo ed esecutivo (quello preliminare è già stato approvato da tutti i soggetti interessati). Una volta pronto questo, di norma, ci vogliono sei mesi per la gara di appalto. Probabile, dunque, se le cose andranno tutte per il verso giusto, che il cantiere vedrà la luce non prima del prossimo anno.

«L’iter, nonostante il lockdown, è abbastanza avanti – dice il neocomandante dei vigili del fuoco Giovanni Greco, che si è insediato il 14 dicembre scorso –, le prove geologiche hanno confermato che il terreno è ottimale. I finanziamenti ci sono. L’accordo operativo dovrebbe velocizzare il procedimento altrimenti sarebbero necessarie varie convenzioni. È urgente avere un nuovo comando provinciale dei vigili del fuoco». —



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