A Udine un padiglione ospedaliero per la piccola chirurgia

UDINE. Un intero padiglione dedicato alla day surgery (la cosiddetta chirurgia di giorno) nell’ambito della quale nel primo semestre dell’anno sono stati operati oltre un migliaio di pazienti.
È questo il risultato dell’ultima riorganizzazione avviata all’ospedale Santa Maria della Misericordia che, grazie a un investimento di 400 mila euro, ha concentrato al padiglione 5 il flusso dei pazienti che necessitano di chirurgia a bassa complessità e dove, fino a dicembre sarà dirottata anche la Chirurgia programmata della sede di Cividale per consentire i lavori di ristrutturazione delle sale operatorie.
La day surgery permette di diversificare il flusso dei pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici, procedure invasive e seminvasive diagnostiche o terapeutiche e consente la dimissione in giornata o, al più tardi, la mattina del giorno successivo.
La casistica trattata con questa modalità di ricovero è in continuo aumento al Santa Maria, tant’è che nel primo semestre del 2016 ha registrato un incremento dell’attività pari al 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre a Cividale sono stati eseguiti 460 interventi nel 2016 a fronte dei 441 del 2015 (+ 4%). Fino a marzo il settore era diretto da Luigi Conte, ora in quiescenza, in attesa del riordino previsto con il nuovo Atto Aziendale, è stato affidato al direttore del Dipartimento Roberto Petri coadiuvato dalla responsabile dell’assistenza Giovanna Mulloni e dalle coordinatrici infermieristiche.
La nuova sede del Day surgery è dotata di un’unità autonoma di degenza con 25 letti e 12 poltrone, area di accoglienza, locali per attività amministrativa indipendenti e dispone di due sale operatorie, una delle quali schermata per l’attività laser.
La vicinanza fra degenza, sale operatorie e area di pre ricovero, rende fluido il percorso dei paziente con l’aumento della disponibilità di posti letto (da 16 a 25), l’integrazione di quattro poltrone, e l’allestimento di due sale operatorie dedicate. Fino ad ora era necessario il trasporto dei pazienti dal padiglione 5 (area di accoglimento pazienti) al nuovo ospedale dove venivano effettuati gli interventi.
L’accesso alle sale operatorie viene ora ridefinito mensilmente in relazione alla lista d’attesa delle varie discipline (chirurgia generale, clinica chirurgica, chirurgia vascolare, clinica urologica, ortopedie traumatologia, clinica ortopedica, chirurgia maxillo facciale, chirurgia plastica) e di quelle inseribili (clinica di chirurgia plastica, clinica di chirurgia maxillo facciale).
«Concentrare l’attività chirurgica di Day surgery nelle sale dedicate significa liberare spazio operatorio per interventi più complessi nelle aree attrezzate per chirurgia maggiore con tecnologia più sofisticata e incrementare il numero dei casi che possono essere trattati con ricovero diurno – commenta il direttore generale Mauro Delendi –. Le sale sono utilizzate dalle 8 alle 14 in quanto i pazienti, dimessi in giornata, devono essere assistiti in degenza per due-tre ore nel periodo post operatorio. Durante la fascia oraria pomeridiana, le sale possono essere utilizzate per interventi ambulatoriali e quindi assicurare agli utenti, ambienti di cura idonei».
La responsabilità clinica é garantita dai medici di ciascuna specialità che mantiene il collegamento con il medico di famiglia attraverso la lettera di dimissione e l’eventuale contatto telefonico.
Per i pazienti che a fine precorso di ricovero non fossero dimissibili è prevista la possibilità di pernottamento nelle aree di degenza. Nel corso del 2015 si è sperimentata l’organizzazione della One Day Surgery - Ods (chirurgia di un giorno con pernottamento nei locali della Day surgery) che ha dato esiti positivi.
La nuova logistica agevolerà la pianificazione di interventi che prevedano ricorso al pernottamento con dimissione entro le ore 9 del mattino successivo (ODS) quali atti chirurgici che rispondono ai requisiti della minima invasività, condotti prevalentemente per via laparoscopica ed endoscopica su pazienti accuratamente selezionati ai quali, ove non si renda necessario il ricovero tradizionale, è necessario garantire un periodo di osservazione postoperatorio adeguato.
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