A San Vito e Spilimbergo non arriva la rivoluzione

SAN VITO. Sanità in evoluzione anche negli altri presidi ospedalieri della provincia dopo la riforma sanitaria approvata lo scorso anno. Segue la sorte di Sacile l’ospedale della città dei coltelli, mentre per gli altri due c’è una rimodulazione delle funzioni: l’atto aziendale prevede anche per loro alcuni cambiamenti, ma non grandi stravolgimenti.
San Vito al Tagliamento. Dopo l’ospedale “hub” provinciale, che è e rimane Pordenone, viene il presidio del sanvitese che nell’atto aziendale vede riorganizzate alcune sue funzioni. La cardiologia sarà inglobata dal dipartimento di medicina e si occuperà dell’assistenza di primo livello.
Sarà aggregata anche la funzione cardiologica del Cro di Aviano, mentre a Pordenone rimane l’emergenza. Di fatto invariata l’attività chirurgica (restano le funzioni di emergenza e urgenza di un ospedale di rete), l’atto aziendale va a rimodulare l’attività ortopedica, con gli ospedali di San Vito al Tagliamento e Spilimbergo orientati sull’attività protesica.
Per quanto riguarda l’otorinolaringoiatria nell’ospedale sanvitese si svolgerà l’attività di base.
Maniago. Per l’ospedale di Maniago il primo cambiamento deriva dal fatto che dipenderà dal nuovo Dipartimento di assistenza primaria aziendale (come quello di Sacile). In realtà, come a Sacile, a Maniago la riforma sanitaria è stata anticipata con alcune scelte adottate lo scorso anno.
Adesso nell’atto aziendale vengono indicate le attività che vengono già o saranno svolte: prevenzione con quelle proprie del dipartimento di prevenzione e sede di screening mammografico; attività distrettuali di assistenza primaria (oltre a quelle del distretto) con una struttura intermedia polifunzionale, centro di salute mentale sulle 24 ore, il Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), Centro di assistenza primaria, il dipartimento delle dipendenze e la neuropsichiatria infantile.
Anche per le attività ospedaliere viene garantito il punto di primo intervento (pronto soccorso), le attività ambulatoriali specialistiche di area medica e di area chirurgica, punto prelievi, attività di dialisi e radiologia.
In questi giorni stanno cominciando i lavori di riadattamento del primo piano dell’ospedale che era ormai vuoto: previsti lo spostamento di ambulatori e il miglioramento degli accessi con l’obiettivo di riempire gli spazi.
Territorio. I cambiamenti negli altri due ospedali della provincia sono conseguenza del fatto che Pordenone sarà “hub” provinciale, che offre il massimo dell’assistenza specialistica. Accanto agli “hub” ci sono gli “spoke” , centri ospedalieri a media intensità di intervento, gli ospedali periferici.
Una nuova organizzazione che dovrebbe consentire di ridurre gli sprechi e razionalizzare le risorse, ma soprattutto di evitare i doppioni nella stessa provincia.
Spilimbergo. In questo caso il cambiamento riguarda l’attività chirurgica. Il reparto dipenderà da quello nuovo di Pordenone, che nascerà dalla fusione delle due chirurgie prevista il prossimo anno.
Continuerà a lavorare, infatti, sulla attività programmata. In arrivo, invece, altri quattro posti nel reparto di medicina.(d.s.)
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