A San Paolino un oratorio che apre le porte alla città

UDINE. La parrocchia di San Paolino d’Aquileia inaugura il suo oratorio e ne apre le porte non solo al quartiere, ma a tutta la comunità cittadina.
Giornata di festa ieri in viale Trieste: i lavori di restyling al centro pastorale della vicina via XXX Ottobre sono terminati e sono state inaugurate le nuove sale, per riportare alla luce gli ambienti che per undici anni, tra il 1963 e il 1974, ospitarono la chiesa originaria e per offrire uno spazio di aggregazione accogliente e funzionale.
Uno spazio, come sottolineato durante l’inaugurazione, che non sarà fruibile solo dagli abitanti della zona, ma sarà aperto a tutti gli udinesi, in particolare ai giovani, per i quali le parrocchie cittadine si sono attivate e pensano già a promuovere e organizzare alcuni progetti. La grande stanza centrale potrà accogliere diverse attività, tra cui incontri e proiezioni, mentre le altre quattro, più piccole, saranno destinate ad altre funzioni oltre alle lezioni di catechismo.
L’edificio è stato riqualificato, mettendo a nuovo la pavimentazione e l’impiantistica, è stato dotato di servizi igienici e rampe d’accesso per le persone disabili, la parte seminterrata è ora collegata alla canonica sovrastante ed è stato installato un impianto fotovoltaico, per il minor consumo energetico. L’intervento è stato finanziato con il contributo della Regione e il costo dei lavori ammonta a 400 mila euro.
«Finalmente abbiamo il nostro oratorio e siamo qui a riscoprire il valore dell’assemblea, in una struttura che è al centro della vita del quartiere», ha osservato don Antonio Raddi, parroco di San Paolino, durante la messa celebrata dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, che ha poi tagliato il tradizionale nastro inaugurale.
Nuovi locali per unire la comunità, anche se, ha precisato don Raddi, «la Chiesa vera è costruita da persone non solo da strutture in muratura», non dimenticando di ringraziare le istituzioni, la Regione per la parte finanziaria e il Comune per lo snellimento delle procedure burocratiche, assieme a tutti i volontari - al giorno d’oggi sempre più rari - che si sono impegnati nel percorso di ristrutturazione del centro.
A festeggiare il rinnovato punto d’incontro tanti gli abitanti della zona e i frequentatori della parrocchia, che potranno nuovamente raccogliersi dopo un anno di “lavori in corso”. Un luogo in cui trovare la solidarietà, alla base della convivenza - secondo il sindaco Furio Honsell -, «uno spazio pulsante per promuovere attività e sviluppare quel tessuto sociale, nodo fondamentale della comunità cittadina». «Qui - ha detto - si potrà tradurre i valori che trasmette la Chiesa e Udine è una città che si fonda sulla cultura cristiana».
Un traguardo importante anche per il consigliere regionale Riccardo Riccardi, che da assessore regionale s’impegnò a trovare le risorse necessarie al recupero dell’oratorio. «Non c’erano fondi e c’inventammo una norma di legge per poter utilizzare contributi destinati alle opere di culto».
Quella sala che fu protagonista di tante discussioni sui problemi della città, oggi recupera un’importante funzione di ascolto e di dibattito, ha poi aggiunto Riccardi. Accanto alle autorità, anche monsignor Luciano Nobile, vicario foraneo, il consigliere comunale Loris Michelini e i titolari della “Veneziana restauri costruzioni”, la ditta che ha eseguito i lavori. Una struttura sobria ma allo stesso tempo accogliente, per rinsaldare il senso di comunità.
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