A Roveredo si fa il punto sulla vertenza Ovvio

ROVEREDO IN PIANO. Scende in campo la Regione per gli ex dipendenti di Ovvio Roveredo. I lavoratori da mesi non ricevono le spettanze: 300 mila euro, nel complesso, la somma dovuta e mai corrisposta dalla proprietà, nei confronti della quale è in atto un procedimento legale intentato proprio da chi era impiegato nella sede roveredana del marchio sino a quando questa non ha chiuso i battenti, ad agosto dello scorso anno. Una situazione complicata quella dei 31 lavoratori, a sostegno dei quali si muove ora il vicepresidente regionale Sergio Bolzonello, che oggi incontrerà a Roveredo la giunta comunale e il sindaco Mara Giacomini. Un confronto che, fa sapere il primo cittadino, ha il duplice intento di tenere alta l’attenzione sulla situazione degli ex dipendenti, ma nel contempo di aprire un ragionamento sul futuro dell’area commerciale al confine con Aviano, rimasta “orfana” nel giro di un paio d’anni dei punti vendita Ovvio, Semeraro e del bar-ristorantino. Tre chiusure che hanno comportato la perdita di circa 55 posti di lavoro.
L’accordo con la proprietà di Ovvio era stato firmato al termine di una serrata vertenza sindacale e prevedeva la corresponsione a rate delle spettanze ai lavoratori: mensilità arretrate, Tfr, liquidazione e incentivo all’esodo. Per il primo mese (settembre) i pagamenti sono avvenuti in maniera regolare nei confronti di un primo gruppo di dipendenti usciti in mobilità volontaria. I problemi sono cominciati a ottobre, poiché l’azienda non ha rispettato una doppia scadenza: la seconda rata di spettanze ai lavoratori congedati a maggio e la prima all’altra quindicina di persone che hanno atteso la chiusura del punto vendita. Gli ex dipendenti del negozio roveredano si sono mossi in vari modi per rientrare in possesso di ciò che spetta loro, sia adendo le vie legali sia unendosi alla protesta dei colleghi della sede Ovvio di Torri di Quartesolo (Vicenza), anche loro in ritardo con la ricezione degli stipendi, nonostante il negozio sia regolarmente aperto. Domenica lavoratori veneti e friulani hanno manifestato (indossando magliette con scritte come “Ovvio non paga”) nel punto vendita vicentino zeppo di clienti.(m.pa.)
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