A Rigolato intossicata una quindicenne

Il gas sprigionato da una termocucina installata in un alloggio del Comune. Trasferita la famiglia

RIGOLATO. Paura nella notte per un principio di intossicazione di una ragazza di 15 anni, che con la famiglia abita in un appartamento di Rigolato. Portata in ospedale dai genitori è già stata dimessa nella stessa nottata. È stato disposto il sequestro dello stabile, con la famiglia che ora è alloggiata, in un altro appartamento, messo a disposizione da parenti.



Un primo allarme è scattato nella serata di domenica quando la ragazza ha avvertito un malessere. Dalle prime indagini è emerso che dopo aver riportato un forte mal di testa la giovane ha avuto uno svenimento.

Preoccupati i genitori, che oltre alla quindicenne hanno altri due figli: hanno provveduto a trasportarla con la loro autovettura al Pronto soccorso dell’ospedale civile Sant’Antonio Abate di Tolmezzo. Alla giovane è stato riscontrato un principio di intossicazione da monossido di carbonio, ma ben presto si è ripresa ed è stata dimessa. La notizia è diventa subito di pubblico dominio cosicché i carabinieri, venuti al corrente del fatto, hanno disposto una ispezione sul posto chiamando a tal scopo i vigili del fuoco.

L’abitazione, in una zona centrale dell’abitato, è servita di un impianto di riscaldamento centrale, a supporto del quale è stata installata, come confermano in municipio, una stufa termocucina che si presume essere la causa del malessere della giovane.

I carabinieri hanno effettuato un controllo ai documenti di costruzione dell’edificio, riadattato dall’amministrazione pubblica ad appartamenti e consegnato, una decina di anni or sono, alla stessa famiglia che è stata oggetto, loro malgrado, di questa disavventura.

I rilievi effettuati dagli ispettori dei vigili del fuoco hanno rilevato le cause dell’intossicazione nel mal funzionamento del camino della termo cucina per una probabile non corretta realizzazione dello stesso. Per precauzione l’appartamento è stato dichiarato non agibile e quindi posto sotto sequestro. La famiglia nel frattempo è stata ospitata da parenti che risiedono sempre in zona.

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