A pranzo sui banchi di scuola preoccupa la mancanza di spazi
Con lo stravolgimento degli orari scolastici, realizzato per mitigare il rischio di assembramenti all’ingresso e all’uscita delle scuole e sui mezzi, una nuova variabile di potenziale rischio è stata introdotta negli istituti superiori della città. Il secondo turno mattutino (10-15), infatti, cade proprio a cavallo dell’ora di pranzo, momento in cui, si sa, il rischio di diffusione del contagio è più elevato: si parla e si mangia senza mascherina.
La maggior parte degli istituti superiori non ha a disposizione spazi dedicati per il consumo del pasto, e così in molti istituti gli studenti mangiano uno spuntino durante l’intervallo, seduti al banco. Il “metro statico” (prescritto anche nei ristoranti e bar) in questo modo è garantito, ma un metro di distanza è poco per proteggerci dalle goccioline emesse durante la conversazione.
«Non trovo la situazione ottimale – commenta il dirigente del liceo scientifico Marinelli, Stefano Stefanel –, ma la cosa peggiore sarebbe vietare loro di mangiare. Ne hanno bisogno in questa fase di sviluppo. La questione del doppio turno è molto critica, ma ci atteniamo a tutte le disposizioni che ci vengono date». All’istituto tecnico commerciale Deganutti, per rendere meno pericoloso anche questo momento, si è optato per la didattica “dual mode”, con metà classe che segue la lezione da casa, metà in presenza (modalità adottata solo dal tecnico commerciale Zanon e da alcune classi del liceo linguistico e delle scienze umane, Percoto, dall’inizio dell’anno scolastico): «Questo ci consente sanificazioni più veloci e di ridurre al massimo la concentrazione di persone in classe», spiega la dirigente Maria Rosa Castellano.
Lo spuntino si consuma al banco anche al liceo classico Stellini. Il dirigente Luca Gervasutti, afferma: «La preoccupazione c’è sempre, ma c’è soddisfazione per come i ragazzi stanno affrontando anche il momento della mensa, che è il più delicato. L’areazione è comunque sempre garantita». L’atteggiamento responsabile dei ragazzi conforta anche Gabriella Zanocco, dirigente del Percoto, che non rileva criticità per quanto riguarda il momento dello spuntino: «Consumano il pasto e si muovono nelle pause sotto la sorveglianza del docente. Sono molto consapevoli dei rischi che si sono corsi e che potremmo correre, e si comportano con attenzione, anche più di quella usata da alcuni adulti», afferma.
All’istituto tecnico Marinoni, invece, i ragazzi possono scegliere se uscire in cortile o rimanere in classe: «La maggior parte sceglie di andare fuori, dove abbiamo organizzato spazi dedicati per ciascuna classe, per evitare assembramenti. Ora escogiteremo qualche soluzione per i giorni di pioggia: troverei sconcertante farli rimanere fermi immobili seduti al banco durante la pausa», spiega la dirigente Laura Decio. L’istituto tecnico Malignani è l’unico che ha a disposizione una mensa interna, riattivata mercoledì scorso: «Per il secondo turno abbiamo organizzato una pausa di 40 minuti, durante la quale i ragazzi possono andare in mensa o recarsi in una saletta predisposta dove consumare lo spuntino. Anche la mensa funziona in un certo senso al 50%: vengono occupati solo due dei quattro posti disponibili a ogni tavolo. Faremo un monitoraggio dell’utenza della mensa la prossima settimana». —
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