A Gemona i mezzi da Bergamo per la cremazione di 20 salme

Piero Cargnelutti / GEMONA

Bergamo chiama e Gemona risponde per fronteggiare l’emergenza. È stato annunciato, infatti, l’arrivo di una ventina di salme da Bergamo, che saranno incenerite nel crematoio di via Sacra. A comunicarlo è l’amministrazione comunale dopo aver ricevuto la richiesta di aiuto dalla città lombarda, che come è noto, si trova nel territorio che è stato più duramente colpito dall’epidemia di coronavirus in tutta Italia e che in questi giorni ha registrato il maggior numero di vittime. Da Bergamo arriveranno complessivamente cinquanta salme negli impianti di cremazione della regione, e venti giungeranno a Gemona, dove da pochi anni è attivo il crematorio gestito da un privato ma realizzato in project financing col Comune.

Il sindaco Roberto Revelant ha subito accolto la richiesta di aiuto: «Il numero di morti – è il commento del primo cittadino – che interessa quel territorio è imponente, e si è manifestata la necessità di distribuire le cremazioni negli impianti di tutto il nord Italia, attraverso l’impiego dei mezzi dell’Esercito».

Nell’offrire la propria disponibilità senza esitazione il primo cittadino ha ricordato il tributo di sangue che il Friuli, e in particolare Gemona, diede in occasione del terremoto del 1976 e la vasta solidarietà dimostrata da tante persone che in ogni modo garantirono un aiuto. «È possibile immaginarsi – ha osservato Revelant –, visto il grande cuore dei bergamaschi, che tra le cinquanta salme, di cui venti a Gemona, che raggiungeranno nelle massime condizioni di sicurezza gli impianti della nostra regione, vi sia qualcuno che allora raggiunse il Friuli per prestare il proprio soccorso, al fine di superare l’emergenza del sisma del ’76 e che ancor oggi vogliamo ringraziare. L’amministrazione comunale accoglierà con grande affetto questi nostri fratelli che, purtroppo, hanno perso la vita, posando un fiore per ciascuno di loro».

L’amministrazione comunale di Gemona con questo gesto esprime a Bergamo tutta la solidarietà: «Mai avrei pensato – dice il sindaco Revelant – che la nostra città, che tanti aiuti ha ricevuto anche da quel territorio, potesse restituire anche se in minima parte la solidarietà ricevuta in un’altrettanta situazione di profonda difficoltà». —

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