A Feletto riapre lo storico Uau, il ristorante “napoleonico”

Uno degli avi della famiglia che aprì il locale era stato soldato con Bonaparte in Russia. Il nuovo titolare Mario Tabacchi: mio padre era chef e da lui ho imparato a cucinare la carne alla brace
TAVAGNACCO. Inutile provare a cancellare la storia di un paese, di memoria c’è sempre bisogno. Meglio allora recuperarla e rinnovarla, stuzzicando il palato del pubblico con gusti e sapori che, proprio nella frazione, mancano.


Mario Tabacchi, cinquantenne nato e cresciuto a Zurigo, ha scelto di rimettere in piedi la storica osteria “Uau”, in via Colugna 1 a Feletto Umberto, per realizzare il suo sogno: aprire un’attività tutta sua servendo ai tavoli la cosa che gli riesce meglio, la carne alla brace.


«È un locale che ha oltre 100 anni di storia – spiega il titolare, da 17 anni in Friuli –. Era importante ritornare all’origine, recuperare il suo vero nome, per la gente che vive qui, per la sua tradizione. Io ci ho aggiunto “da Mario” per dare un’impronta personale al ristorante».


Uau, un nome decisamente strano per un locale. Ma dietro a quel termine – secondo quanto racconta Giannino Angeli, custode della memoria del comune – c’è una storia che ha come protagonista uno degli avi della famiglia proprietaria del posto.


Il giovane, ai tempi soldato con Napoleone, era riuscito a salvarsi durante la ritirata di Russia nascondendosi nella carcassa di un cavallo. La guerra, però, aveva lasciato segni profondi nella sua vita. Così, una volta rientrato a Feletto, non è stato più capace di esprimersi normalmente: la sua testa non ragionava più. Dalla sua bocca uscivano poche parole: «uau» era una di queste.


E quei pochi suoni sono rimasti a lungo addosso alla famiglia. L’osteria esisteva infatti ai tempi della Prima guerra mondiale: era un locale frequentato da contadini. La sosta della domenica per un tajut e una partita a carte. Dopo la chiusura, negli anni si sono succedute alcune attività, ma non hanno avuto successo. Ora una ventata d’aria fresca.


«Ho iniziato nel mondo della ristorazione come barista e cameriere, poi come aiuto nella cucina dei ristoranti – racconta Mario, diploma di perito meccanico –, ma ho sempre avuto questa passione, me l’ha trasmessa mio padre, che faceva lo chef: da lui ho imparato le basi della carne, la cottura e i tagli».


Dopo l’esperienza all’interno di un albergo - ristorante a Lusevera si è deciso a fare da sè. «Ho saputo che questo spazio era libero, l’ho visto e mi è subito piaciuto», afferma.


“Uau da Mario” ha aperto a inizio giugno. Il menù propone costata di Angus irlandese, filetto e tagliata italiani, fiorentina di manzo e la picanha (taglio tipico della cucina dell’America Latina), «che è la nostra vera specialità».


Il segreto per fare una carne alla brace perfetta? «Bisogna avere ottima materia prima, un buon legno per dare il giusto aroma e… non soffrire il caldo».


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