A Cjase Cocel ecco il tetto in paglia: è il primo in Italia

FAGAGNA
L’unico tetto completo in paglia sull’intero territorio italiano si trova a Fagagna. Ultima ieri la costruzione a Cjase Cocel, il Museo della vita contadina, del cosiddetto tetto in “stranc”. Un lavoro durato otto anni per la sua complessità. La difficoltà della realizzazione sta tutta nella materia prima: la segale. Questo cereale è stato coltivato per l’utilizzo sul tetto proprio dai volontari che lavorano a Cjase Cocel. Non è una produzione facile, dipende dalle condizioni meteo e dalla struttura dei terreni, inoltre la resa è bassissima. Per ottenere tutto il materiale necessario si è partiti nel 2003.
La segale va tagliata a mano, raccolta in mazzi, messa in covoni, battuta e pettinata, lavori visibili al museo durante la Festa della Trebbiatura a luglio. I tetti in paglia furono usati nelle case friulane fino alla prima guerra mondiale, l’ultimo esistente a Fagagna fu distrutto nel secondo dopoguerra. Per “rifarle” questo tipo di tetto il curatore di Cjase Cocel, Elia Tomai, ha girato tutta l’Europa. I tetti in paglia, infatti, attualmente sono un vanto delle dimore lussuose di Inghilterra e Nord della Francia. Un ulteriore aiuto è arrivato dal Museo di Brunico e da Attilio Olerni. Il tetto in stranc deve avere un’angolatura non inferiore ai 45 gradi per evitare che la pioggia penetri all’interno, è un tetto termico (caldo d’inverno e fresco d’estate) in cui i mazzetti di segale vengono legati e fissati alle travi portanti esclusivamente con salice. Gli esperti di questa particolare cucitura, che hanno completato la struttura negli ultimi giorni, sono Giancarlo Lizzi (attuale presidente della Pro Loco) e Carlo Lizzi. «Questa è un’operazione culturale che ripropone uno degli aspetti più importanti dell’abitare in Friuli – ha commentato Elia Tomai – è un tetto che può durare anche trent’anni».
Marina Presello
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