A Castions di Strada l'ultimo saluto al piccolo Matteo: "Vivrai sempre nei nostri cuori"

Piena la chiesa parrocchiale, gente anche fuori, tanta la commozione ai funerali del bambino morto a sei anni
Castions di Strada 4 Agosto 2015 funerale bimbo © Petrussi Foto Press Turco Massimo
Castions di Strada 4 Agosto 2015 funerale bimbo © Petrussi Foto Press Turco Massimo

CASTIONS DI STRADA. «Nel bosco c’era un tasso vecchio molto amato, quando morì gli animali si riunirono per parlare di lui»: inizia così la storia letta in chiesa davanti alla piccola bara, circondata di fiori bianchi, di Matteo Mondini, il bimbo di Castions di Strada mancato per una cardiopatia congenita a sei anni all’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove era ricoverato quando l’ha colto l’ennesima fatale crisi.

Piena la chiesa parrocchiale, gente anche fuori, tanta la commozione per il dramma indicibile, stemperata un po’ dal sommesso chiacchiericcio di tanti bambini, in particolare i suoi compagni della classe prima. I quali non appena è iniziato il racconto, come accade per magia a scuola, si sono subito zittiti.

«Gli animali del bosco ricordavano il tasso per le cose che aveva loro insegnato e scopersero di stare bene insieme nel suo ricordo. Anche tu Matteo – ha ripreso la voce narrante – hai incontrato nella tua piccola vita tante persone: dottori, infermiere, compagni, nonni, genitori, zii, cugini. A ognuno hai lasciato qualcosa: un sorriso, un disegno, un esempio.

Ci sentiremo uniti nel tuo ricordo e vivrai per sempre nella nostra memoria». Anche il personale di scuola ha avuto parole di conforto per i genitori Ivano e Paola Canciani, il fratellino e parenti. Sono stati ricordati momenti felici che hanno caratterizzato l’anno scolastico, come le canzoncine preparate per Natale e per carnevale gli occhialoni da pagliaccio che facevano brillare ancor di più i bellissimi occhi di Matteo.

«Non scorderemo il tuo sorriso che conquistava, il tuo gioioso fischiettare, la tua vocina squillante, il coraggio con cui affrontavi le difficoltà. Grazie per i segni di saggezza che ci hai lasciato: ci hai insegnato ad affrontare i momenti difficili con pazienza, coraggio, a guardare il mondo da un altro punto di vista. Arrivederci piccolo grande eroe».

Ha parlato poi il papà del suo bambino “magico” perché nato a Natale. Vincendo il groppo in gola ha concluso: «Siamo orgogliosi che ci hai scelti come genitori». Anche il parroco don Domenico ha partecipato solidarietà alla famiglia e conforto nella fede.

Del piccolo Matteo ha ricordato che «ci ha insegnato ad amare la vita. Dobbiamo dirgli grazie perché si è fatto voler bene. Abbiamo ora nella comunità un angelo custode che ci aiuterà a essere buoni come era lui».

Il celebrante ha richiamato che «famiglia significa amarsi quando le cose vanno bene, ma anche quando vanno male» e allargando tale valore alla comunità più vasta ha espresso la speranza che «si mettano sempre al primo posto i bambini, i malati, gli anziani».

All’uscita i compagni hanno liberato palloncini bianchi: «Resterai nei nostri cuori», si leggeva su un lenzuolo. Commossa la famiglia Mondini di tante attestazioni di vero affetto, ringrazia attraverso il nostro giornale «tutte le persone che sono state vicine a Matteo durante la sua breve esistenza e in questo momento doloroso dell’addio, in particolare i bambini che lo hanno aiutato a vivere serenamente e che l’hanno accompagnato così partecipi per l’ultimo saluto».

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