A 66 anni il giro d’Italia a piedi: 13 mila chilometri in 480 giorni



Nello zaino abbigliamento tecnico quattro stagioni con ricambi, fornelletto, un paio di pentole, tenda, sacco a pelo e materassino, un diario, uno smartphone, un ricarica-cellulare a pannelli solari. Il tutto per un peso massimo di 15 chili da portarsi sulle spalle nella nuova avventura. Inizierà così il 25 aprile da Muggia il viaggio di Elio Brusamento, intenzionato a percorrere i confini di tutta la Penisola interamente a piedi.

Un percorso di 13 mila chilometri da compiere in tappe da poco più di 25 chilometri al giorno e da concludere in 480 giorni circa, camminando ininterrottamente con qualsiasi condizione meteo.

È la sfida di Elio, neopensionato (ha lavorato come manutentore per varie ditte) di 66 anni. Veneto di origine, vive in Friuli da cinque anni, a Varmo. Un passato sportivo da calciatore in serie C e da maratoneta amatoriale, ha cominciato a coltivare il suo sogno dal 2012: camminare lungo i confini d’Italia evitando le grandi città e privilegiando borghi e piccoli centri. «Un’avventura – racconta – da vivere con calma, senza fretta, per conoscere meglio se stessi e il territorio del Paese, per incontrare persone».

Lo stile con cui Brusamento intende viaggiare è all’insegna della totale autonomia: alzarsi alle 6 del mattino e partire attorno alle 8, camminare verso il traguardo della tappa giornaliera e arrivare a destinazione nel primo pomeriggio per avere il tempo per organizzarsi per la notte.

Il 66enne ha fissato le tappe del percorso senza escludere aggiustamenti strada facendo. Conta anche sulla rete di solidarietà tra gruppi di marciatori, sul passaparola, sull’interesse suscitato dalla sua impresa per trovare ospitalità, un prato dove piantare la tenda, ma anche qualcuno al quale raccontare la sua storia.

Lungo la strada scriverà appunti di viaggio on line o sulle pagine del suo diario, registrando percorsi ed emozioni; e non esclude di tenere qualche serata per raccontare l’avventura. Il 25 aprile, dunque, la partenza («non a caso ho scelto il giorno della Liberazione»). Il crono-programma prevede di affrontare le Alpi in estate, in ottobre le coste della Sardegna e in inverno l’Italia meridionale, prima di reiniziare la salita che concluderà a Udine. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto