Una tribuna per Elton John: grazie Pozzo, portaci in alto

La popstar e presidente onorario del Watford allo stadio per l’inaugurazione. «Il club è in mani sicure e tra i primi 25 in Inghilterra: ora deve andare in Premier»

È un’icona del Pop, non solo un cantante. Ma, come dice in “Rocket Man”, it’s just my job five days a week: è il mio lavoro per cinque giorni alla settimana. Nei fine settimana tifa per il Watford. Per questo ieri Elton John, il baronetto Sir Elton, era allo stadio di Vicarage Road, là dove iniziò la sua passione per gli Hornets, là dove fu il proprietario per ben dieci anni, là dove adesso c’è un settore che porta il suo nome, appena ristrutturato.

«Sono enormemente grato alla famiglia Pozzo per aver rimesso a nuovo questa tribuna che avermela intitolata», ha scritto il cantante sul magazine distribuito ieri allo stadio, dove 15 mila tifosi si sono dati appuntamento per seguire la gara contro il Wigan (poi vinta per 2-1 con una doppietta dell’idolo Demsey) e godersi il prepartita con il presidente onorario, pronto a scendere al centro del campo, a un quarto d’ora dal calcio d’inizio con il partner David Furnish e i figli Zachary ed Elijah.

La famiglia e il Watford. «Ho cominciato a sostenere questo club 61 anni fa, quando avevo sei anni. La squadra giocava in bianco e blù e io stavo sulle terrazze di Rockery End con il mio papà per ammirare grandi giocatori con Duncan Welbourne, Steve Harrison, Dennis Bond e Cliff Holton». Nomi che a noi, qui in Friuli, non dicono nulla, anche perché del Watford oltre la Manica si è sentito parlare soprattutto dal 1977, quando Elton John acquistò il club all’apice della sua carriera. Con lui la squadra passò dalla quarta divisione alla Premier League, dove arrivò seconda (nella stagioen 1982-83) grazie ai gol di Luther Blissett, centravanti che poi finì a raccogliere gloria – poca, a dire il vero – in Italia, al Milan.

«Ero un presidente gay: un accostamento piuttosto azzardato nel football, ma per me è stata un’esperienza divertente. Sapevo che cosa aspettarmi e ho cercato di prendere tutto con il buon umore. Nel calcio i tifosi sono molto spiritosi e divertenti: se avete intenzione di far parte di questo mondo dovete sopportare gli insulti e quello che la gente dice o canta», ha raccontato ieri Elton punteggiando le parole con il suo humour.

Al centro del campo, invece, è stato decisamente un capo-popolo. Sciarpa con i colori degli Hornets al collo, il presidente onorario si è lasciato trasportare dagli applausi: «Voglio ringraziare la famiglia Pozzo: il club è in mani sicure. È tra i primi 25 in Inghilterra e dobbiamo essere molto orgogliosi di questo. Bisogna continuare sulla strada che porta al successo. Bisogna andare in Premiership».

Parole e musica per i tifosi e per Gino Pozzo, anche ieri aVicarage Road per assistere alla partita e accogliere l’illustre ospite, con il quale si è intrattenuto a lungo, a bordo campo: «Avere vicino a noi un personaggio di questa levatura è un orgoglio: era giusto dedicargli la tribuna centrale per tutto quello che ha fatto per il club».

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