Pordenone in Tribunale, è il giorno della verità

Proroga di due mesi o fallimento. In ogni caso tutto da ricostruire: uomini mercato, prima squadra, vivaio e dipendenti

Pierantonio Stella
Martedì 20 è il primo appuntamento atteso con ansia dalla società e dai numerosi tifosi neroverdi
Martedì 20 è il primo appuntamento atteso con ansia dalla società e dai numerosi tifosi neroverdi

Sa quasi di beffa, in queste ore in cui si celebra giustamente l’ex allenatore neroverde Luciano Foschi, capace di riportare il Lecco in serie B dopo 50 anni, pensare che nel confronto diretto dei play-off il Pordenone era quasi riuscito ad eliminare la formazione lombarda.

Se non fosse stato per quel gol preso a pochi minuti dalla fine... Il sapore si accentua al pensiero che in queste stesse ore si deciderà il futuro del Pordenone, che ha già rinunciato ad iscriversi alla serie C e ora aspetta di conoscere le decisioni del Tribunale sull’istanza di liquidazione giudiziale presentata dalla Procura e sul ricorso per essere ammesso ai termini del concordato preventivo (o alla ristrutturazione del debito) presentato dalla stessa società di Mauro Lovisa.

PRIMO GONG

L’attesa sta per finire, perché proprio martedì 20 giugno, alle 11.30, si terrà l’udienza in cui il Tribunale dovrà scegliere in quale strada incanalare la crisi del club cittadino.

L’ipotesi più concreta è che l’organo giudicante conceda al Pordenone il richiesto termine (di non oltre 60 giorni) per il deposito della domanda di concordato o di omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti. Ma nulla è scontato.

RINVIO

Se il termine sarà concesso, sarà nominato anche un commissario giudiziale, che dovrà vigilare sull’osservanza degli obblighi imposti alla società neroverde (compreso il pagamento di una somma per le spese della procedura) in vista dell’udienza veramente decisiva per le sorti dei ramarri, che dovrebbe tenersi a fine agosto e in cui il Tribunale dovrà verificare l’ammissibilità e la fattibilità del piano di salvataggio nel frattempo elaborato dallo staff di professionisti che stanno seguendo il sodalizio naoniano.

Solo allora, qualora il Pordenone opti per il concordato preventivo, sarà richiesto anche il voto dei creditori.

INCERTEZZA

E nel frattempo? Una volta ottenuto il termine dei 60 giorni in casa Pordenone non ci si potrà certo rilassare, anzi.

Mentre i legali procederanno col presidente Lovisa per mettere insieme documenti e fondi necessari a rispettare la nuova scadenza che verrà fissata, qualcuno dovrà prendere in mano la parte sportiva della società: chi metterà insieme a nuova squadra, di serie D o Eccellenza che sia, da iscrivere entro metà luglio?

Lo faranno i manager (Fiorin e Xausa) in carica sino al 30 giugno? E dal 1º luglio a chi toccherà?

Chi sarà il direttore sportivo, visto che Matteo Lovisa tra martedì e mercoledì passerà ufficialmente a una nuova società (la Juve Stabia?).

Che ne sarà di tutti i tesserati del settore giovanile e femminile (quelli dai 16 ai 24 anni, legati da vincolo pluriennale), che con la rinuncia alla C si liberano?

E dei dipendenti non sportivi, una dozzina di persone a libro paga? Da martedì 20 anche queste saranno priorità urgenti.

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