Julio Velasco e “la storia straordinaria” della Cda Talmassons: «Sono loro che devono dare consigli a me»
Abbiamo intervistato il coach, medaglia d’oro con l’Italvolley: «Sono curioso di vederle anche per la Nazionale»
TRENTO. Non li dà lui i consigli. Lui, i consigli, li vorrebbe chiedere alla Cda Talmassons. Lui è il Coach. Si, lui è Julio Velasco che all'esordio casalingo della squadra friulana nella massima serie della pallavolo femminile contro l'Imoco Volley Conegliano (la sfida è oggi pomeriggio, alle 17, al palazzetto dello sport di Latisana) guarda con curiosità e ammirazione.
E non lo nasconde. Ci arriverà i prossimi mesi a Latisana per scoprire qual è il segreto. Sì, ci arriverà per conoscere una società che ha lottato, che ci ha creduto e che ci è riuscita a trasformare il sogno in realtà. Il coach della Nazionale tornata dalle Olimpiadi di Parigi con un oro al collo l'ha detto al Festival dello sport di Trento, finito l'incontro al Teatro sociale in cui ha raccontato il suo gioco, la sua pallavolo.
In cui ha condiviso con il pubblico la sua idea di che cosa significa avere carisma, in cui ha riavvolto il nastro della carriera snocciolando aneddoti, emozioni, successi ma anche sconfitte.
«Prima di entrare in campo nella finale contro gli Stati Uniti - racconta - ho detto alle ragazze, ma anche a tutto lo staff, di giocarsela punto a punto, una palla alla volta. E, soprattutto, di viversela senza ansia e senza la paura di sbagliare. Parola d'ordine è stata tranquillità».
Julio che non ama le frasi retoriche sul gruppo "che per forza deve essere unito. Se è unito è meglio, ma ciò che conta è che si deve giocare meglio dell'avversaria". E poi ecco, questa favola tutta friulana.
Un paesino di quasi 4 mila abitanti, Talmassons. E poco più di 13 mila Latisana, la casa della Cda, con il suo palazzetto rimesso a nuovo. Glielo chiediamo a Velasco quali consigli darebbe alle ragazze di Leonardo Barbieri. «Io non devo dare nessun consiglio - afferma - perché se sono arrivati a fare questo, sono io che dovrei chiedere consigli a loro perché è una storia straordinaria».
Una storia che lo affascina e lo interessa. «Sono molto curioso - continua - di conoscere questa società che nel corso del campionato voglio andare a visitare e a trovare per vedere come lavorano e se c'è qualche ragazza giovane che può entrare nel giro della Nazionale». Una promessa.
E allora ti aspettiamo in Friuli, coach Velasco. Quel Friuli che a Trento ha fatto capolino dal cielo. Preceduto da un rombo inconfondibile, quello delle Frecce. Lo sguardo che va in alto, ed eccolo - all'improvviso - il tricolore sopra la città.
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