Hvala Jaka, così l’Udinese resta al sicuro
Nella pazza partita di Monza succede che mentre ti chiedi dove fosse Bijol, di gran lunga il più forte dell’Udinese, che a inizio ripresa ha favorito il pareggio del Monza con una zingarata a centrocampo in una difesa appena passata a tre per la strana scelta di Runjaic all’intervallo

Nella pazza partita di Monza succede che mentre ti chiedi dove fosse lo sloveno Jaka Bijol, di gran lunga il più forte dell’Udinese, che a inizio ripresa ha favorito il pareggio del Monza con una zingarata a centrocampo in una difesa appena passata a tre per la strana scelta di Runjaic all’intervallo, il lungagnone sloveno, concupito tra le tante anche dall’Inter, chiude in maniera impeccabile un contropiede riportando avanti i suoi. Evviva Bjiol, leader vero, allora.
L’Udinese era andata subito avanti con una bella azione, aveva resistito, pure sprecato, aveva tremato e non poco (bella parata di Sava), poi ha reagito. S’è messa in trincea, ha fiorato il tris anche allo scadere, e magari con un po’ di fortuna, che ci voleva tutta dopo un filotto di sfiga cosmica, ingenuità, ma anche sviste arbitrali, ha portato a casa un risultato che dire fondamentale è poco. Con un punticino nelle ultime 5 partite c’era aria di crisi, la classifica, alla vigilia di un finale di 2024 non facile, andava mossa per restare nel mare della tranquillità.
Tremando, soffrendo con le unghie e i denti la missione è riuscita. Per tenere lontani i guai. La sensazione, però, è che questa squadra abbia il potenziale per fare decisamente meglio. Intanto Hvala (grazie in sloveno) Jaka.
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