Truffe Venice, patteggia due anni il consulente che cercava i clienti: dovrà anche risarcire le vittime
Robert Cendron, 60 anni, faceva parte del sistema organizzato da Gaiatto. È stato difficile notificargli gli atti perché non si capiva se il suo domicilio fosse a Cuba o in Australia
Nell’inchiesta delle truffe finanziarie del gruppo Venice di Gaiatto c’era anche il suo nome, ma la posizione era stata stralciata per procedere separatamente per un problema legato alla notifica degli atti, dal momento che non era stato ancora possibile appurare se il suo domicilio fosse a Cuba o in Australia.
Mercoledì 18 dicembre in tribunale a Pordenone il giudice Milena Granata ha applicato a Robert Cendron, 60 anni, nato in Australia e già residente a Trevignano, la pena concordata di due anni, concedendo la sospensione. Cendron dovrà anche pagare una somma di 500 euro in favore di dodici vittime del sistema organizzato da Gaiatto. L’uomo si trova attualmente in Sudamerica per lavoro.
Era finito sotto accusa perché ritenuto un procacciatore di clienti per conto del gruppo Venice. In totale, secondo l’ipotesi della procura, sarebbero stati 31, per investimenti pari a quasi 700 mila euro, incassandone 68 mila sul suo conto corrente. Le accuse nei suoi confronti erano di aver partecipato a una associazione per delinquere finalizzata ai reati contro il patrimonio insieme ad altre sedici persone, tra cui lo stesso Fabio Gaiatto che aveva il ruolo di ideatore, promotore e coordinatore della struttura.
Cendron, secondo la procura, era inserito nella rete di vendita di Venice Investment e si occupava di contattare e incontrare i potenziali clienti per proporre l’acquisto di servizi e prodotti finanziari con investimenti sulla piattaforma Forex e attività di prestito. Si calcola che siano state circa 2.700 le persone finite nella rete del gruppo, che era organizzato in modo che ognuno svolgesse dei compiti ben precisi, che andavano dalla ricerca di clienti al lavoro come impiegato negli uffici, o ancora al ruolo di semplice prestanome per la creazione delle diverse strutture societarie. Gli appartenenti al “gruppo di lavoro” venivano pagati in base a quanto direttamente veniva raccolto da ciascuno.
Per conto di Gaiatto, Cendron aveva ricoperto dal 5 marzo 2018 al 25 giugno del 2019 l’incarico di direttore di una società londinese inserita in una rete di altre società internazionali tra cui la società croata che utilizzando i proventi delle truffe Venice acquistò tra il 2016 e il 2017 terreni e immobili per oltre 3 milioni e mezzo di euro. Cendron era qualificato nell’organigramma del gruppo facente capo a Gaiatto come consulente, pur svolgendo, sempre secondo la ricostruzione della Procura, il ruolo di promotore finanziario. Mercoledì 18 dicembre la posizione è stata definita con l’accoglimento del patteggiamento concordato tra il pm Carraturo e l’avvocato Francesco Murgia.
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