Scatta foto nella spiaggia dei naturisti: aggredito
Il fotografo è stato minacciato alla Laguna del Mort tra Eraclea e Jesolo da un gruppo di bagnanti naturisti. «Accusato di essere un guardone, c’è troppa aggressività: è inaccettabile»

Fotografo minacciato e aggredito nella spiaggia della Laguna del Mort, tra Eraclea e Jesolo. Si era recato lungo l’arenile selvaggio e incontaminato, che si allarga davanti all’omonima laguna quando l’appassionato fotografo ha iniziato a scattare delle foto.
Suggestive panoramiche della spiaggia, la pineta, le zone maggiormente erose dal mare.
Ma, quando ha alzato un drone per le foto dall’alto, sono arrivati alcuni bagnanti inferociti. Qualcuno in costume da bagno altri completamente nudi, come abitudine in questa spiaggia in cui il naturismo non è regolamentato né consentito, ma in qualche modo tollerato con una serie di conseguenze incontrollabili. Come questa.
La rabbia dei bagnanti
I bagnanti senza alcun velo sulla pelle si sono sentiti violati nella loro privacy. Hanno chiesto al fotografo se fosse appartenente alla struttura comunale, oppure se fosse un guardone. E lo hanno pesantemente minacciato intimandogli di andarsene.
«Mi sono stupito di questo atteggiamento», spiega il fotografo conosciuto per i suoi reportage sulla natura e il litorale, «perché ho sempre difeso la laguna del Mort e anche i naturisti che la rispettano prendendo il sole nudi, senza dare fastidio a nessuno. Hanno preso di mira la sola persona che non avrebbero dovuto. Domande insistenti, prepotenza crescente, minacce varie fino alla denuncia. Inutile spiegare loro che non era il mio intento ledere la loro privacy».
Il fotografo è rimasto calmo, ha spiegato che il drone era a più di 50 metri di altezza e non avrebbe fotografato alcuno sulla spiaggia, tanto meno nudo. Ma ha dovuto desistere prima che la situazione sfuggisse di mano e le conseguenze fossero ben più pesanti.
Il fotografo: sorpreso dalla reazione violenta
«Mi è dispiaciuto molto», prosegue, «perché credo che certe persone non abbiano nulla a che fare con il naturismo, la spiaggia, il rispetto della natura. Ci sono state segnalazioni di bici con le ruote bucate, di esibizionisti e persone poco per bene che nulla hanno a che fare con l’idea di naturismo e rispetto della natura. C’è un clima irrespirabile in questa parte del litorale da un bel po’ di tempo, un clima di odio e sospetto reciproco che non va bene».
«E, invece, si tace sull’erosione marina che ha ridotto la spiaggia a una larghezza di sette metri», conclude amareggiato, «il mare che ha superato le protezioni in cemento ormai divelte in più punti. E non si parla del futuro di questa spiaggia in cui alle spalle sorgerà un villaggio turistico enorme, da oltre 12 mila presenze giornaliere che avrà un impatto sulla spiaggia che si trova davanti a Valle Ossi e che ne subirà le conseguenze inevitabili con certi numeri e strutture ricettive» conclude, amareggiato per l’accaduto in spiaggia. —
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