Omicidio di Trieste, il gioielliere aveva in casa oltre un milione di euro
Soldi in contanti, oro e una trentina di Rolex Daytona nell’appartamento di Granieri. Una parte di questi valori è stata rubata: «Lui era consapevole del pericolo che correva»

Oltre un milione di euro tra soldi in contanti, oro e una trentina di Rolex Daytona. Ecco cosa custodiva in casa il settantatreenne triestino Nicola Granieri, il cui cadavere è stato ritrovato giovedì pomeriggio all’interno della sua abitazione nel rione di San Luigi. È quanto emerge da varie testimonianze delle persone che conoscevano l’uomo e con cui erano in affari.
«Una bravissima persona, corretta, voluta bene e conosciuta moltissimo a Trieste», riferiscono chiedendo l’anonimato. Una parte di questi valori è stata rubata, ma molto è rimasto nell’abitazione. Rinvenuta anche una cassaforte.
L’abitazione era dotata di sensori per i sistemi di allarme e telecamere collegate a un cellulare. «Sapevamo molto bene cosa teneva in casa Nicola. Ce lo aveva raccontato lui e ci aveva mostrato i Rolex… Ecco, queste sono le foto… Guardi pure», spiega uno dei più stretti amici.

«Compravano spesso gioielli e oro da lui. E talvolta eravamo noi a venderglieli... Lui a sua volta li rivendeva. Questo era il suo lavoro. Con noi è sempre stato molto corretto e gli volevamo bene. Lui era consapevole del pericolo che comportava alla sua persona tenere tutti quei valori in casa, ma si fidava delle persone che erano in affari con lui. Comunque aveva munito l’appartamento di telecamere e sensori di allarme. Chi lo ha ucciso lo conosceva bene».
Il giro di affari della vittima era molto rilevante. Granieri commerciava con clienti di Trieste e di fuori Trieste e con stranieri. Tra cui anche numerosi sudamericani e persone di etnia rom.
Le indagini
Erano circa le 14.30 di giovedì quando si è diffuso l’allarme: un amico della vittima, preoccupato di non aver più sue notizie, è entrato nell’appartamento – di cui sembra avesse le chiavi – e ha scoperto il cadavere. A quel punto ha allertato i soccorsi. Granieri era deceduto già da ore.
La scena che appariva attorno al cadavere e nel resto dell’abitazione ha destato da subito molti sospetti. Il primo: alcuni cassetti dei mobili del soggiorno erano aperti e svuotati. Così come gli armadi, sia quelli della camera che del corridoio. Non solo. Sempre nel corridoio è stata rivenuta una scatola scoperchiata, anche questa vuota. Come se qualcuno si fosse messo a cercare alla rinfusa nei mobili e avesse portato via ciò che c’era dentro.
In casa, a cominciare dal soggiorno, non sarebbe stata riscontrata una chiara zona di impatto: in altri termini gli investigatori della Scientifica non hanno rilevato un punto preciso, come ad esempio lo spigolo di un mobile o una maniglia, che l’uomo potrebbe aver colpito mentre cadeva.
Tutti elementi che, messi insieme, hanno fatto pensare alla presenza di almeno un’altra persona in quell’alloggio. E anche a una brutale aggressione, forse con un oggetto contundente.
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