Morto Benito Nonino, l’imprenditore che con la sua famiglia ha rivoluzionato il mondo della grappa
Aveva 90 anni, dal papà Antonio aveva appreso l’arte e l’amore per il mestiere mettendosi poi al timone dell’azienda

PERCOTO. Nato a Percoto il 6 febbraio 1934 era, come aveva con orgoglio ricordato in più occasioni, «figlio di Toni, a sua volta figlio di Vigi, figlio di Orazio fabbricante di “sgnapa”».
Benito Nonino è morto all’età di 90 anni, nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 luglio, dopo aver portato l’azienda di famiglia a diventare un brand conosciuto nel mondo.
Dal papà Antonio distillatore aveva appreso l’arte e l’amore per il mestiere, maturato nella giovinezza vissuta tra collegio, studio e alambicchi.

Era il capo indiscusso di una famiglia di tutte donne: Giannola, la moglie e compagna di una vita, Cristina, Antonella ed Elisabetta capaci di creare insieme a lui un prodotto che da “povero” è diventato un marchio che ha valicato i confini nazionali.
Nel 1954 è sua la prima cantina d’invecchiamento della grappa. Nelle botti di vuisinar, il ciliegio selvatico della Valli del Natisone, Benito mette a dimora il prezioso distillato. Nel 1973, il primo dicembre, realizza la prima grappa “Monovitigno Picolit”.
Uomo schivo ma fattivo, costretto da tempo a stare in sedia a rotelle, anche domenica 7 luglio aveva chiesto di essere portato in distilleria. Con il tempo e la crescita del marchio in ambito nazionale e oltre confine, Benito e Giannola hanno costituito l'omonimo Premio Nonino, che ha una giuria di alto livello culturale internazionale e che negli anni ha premiato oltre cinque scrittori che poi avrebbero ricevuto il Premio Nobel.
«È mancato all'affetto dei propri cari Benito Nonino. Un uomo straordinario che, assieme alla moglie Giannola, ha saputo trasformare la grappa in un prodotto di prestigio, portando con umiltà e semplicità la distilleria Nonino a livelli di eccellenza internazionali. Grazie, per aver reso grande il Friuli Venezia Giulia. Le più sentite condoglianze alla famiglia e tutti i suoi cari», ha scritto il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, sui suoi profili social.
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