Il viaggio di Jovanotti in bicicletta: percorrerà 770 chilometri per raggiungere il Friuli Venezia Giulia
Il cantante è partito in sella per raggiungere il 'No Borders Music Festival': la bici è la stessa del gravissimo incidente di due anni fa a Santo Domingo

Gli antichi cantastorie, all’Omero per intenderci, camminavano tra le strade e narravano le vicende degli eroi. Ora provate a sostituire questa immagine con un nostro moderno cantastorie che, invece di girare a piedi e intonare i suoi grandi successi, sale su una bicicletta e percorre 770 chilometri in bici per arrivare in Friuli Venezia Giulia, a Fusine, dove sabato 26 luglio lo attende il palco del No Borders Music Festival.
Il viaggio è iniziato domenica, 20 luglio, dalla sua casa in Toscana e l’appuntamento è per venerdì 25 con la band per le prove. Il giorno dopo, l’unico concerto dell’estate per l’artista: un bikeconcert pensato per un pubblico speciale, perché lì si arriva solo in bicicletta. Saranno in 6000 a salire verso le montagne friulane, una processione collettiva di ruote e per un evento senza eguali.
Matto, penseranno molti. Ma è proprio lo stile di questo Ragazzo Fortunato che ha deciso di dare il buon esempio e percorrere la distanza dalla sua Cortona al lago di Fusine totalmente in bicicletta, postando la sua avventura sui social, in un viaggio che ha tanto di simbolico. Il primo significato sta proprio nel numero di chilometri da percorrere, 770, uno per ogni giorno passato dal “botto” di due anni fa, l’incidente a Santo Domingo che ha segnato la sua vita. «La bici è la stessa. Come quando si cade da cavallo: si rimonta sullo stesso e si va». Il secondo nel suo impegno alla tutela dell’ambiente che, dopo il Jova Beach Party, questa volta si focalizza sul rispetto della natura e della sostenibilità. Più forza nelle gambe e meno inquinamento per le strade. Parla e pedala, Jova. E racconta tanto e quando incontra i fan saluta o si ferma a fare le foto. Il primo reel documenta la partenza da casa, nel cuore della Toscana, dove tutto è cominciato. Il Tevere da bambino, come ricorda nel secondo video della giornata, e "il mi’ babbo" – perché questo viaggio, carico di senso e anche fatica, è anche un ritorno alle radici.
La bici poi punta verso nord-est, ma non senza fatica. Il primo giorno è già una sfida con 2.500 metri di dislivello, attraverso gli Appennini. Si scala il Passo della Foce, si attraversa Pieve Santo Stefano, poi si entra in Romagna, terra di artisti e salite, fino a Bagno di Romagna e al leggendario Monte Fumaiolo. Qui, nell’aria fresca di mezza montagna, compare un ricordo improvviso: il Panta, Marco Pantani. Necessaria una tappa per un omaggio silenzioso e una foto buffa con il cartonato del Pirata. Le ruote girano, il cuore avanza e il viaggio nelle bellezze d’Italia continua: nel quarto reel compare la valle delle Balze, con immagini aeree catturate dal drone dove la natura sembra un quadro geometrico disegnato con la squadretta. La cronaca è affidata a Michele Lugaresi, su Instagram @maikid, che con Emiliano in moto segue Lorenzo lungo l'intero tragitto. Dopo un solo giorno, l’impresa è già epica: prossima tappa di questo Giro d’Italia musicale è il Parco Delta del Po. Qui partiamo con lo stretching, ti aspettiamo Jova.
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