Minacce di sabotaggi russi: rinforzate le misure di sicurezza alla base Usa di Aviano
Attività sospette sono state segnalate nelle zone adiacenti il complesso militare: sarebbero da ricondurre proprio ad azioni mirate a ostacolare l’attività di uno dei luoghi più importanti della presenza americana in Italia. Coinvolta una donna che avrebbe avuto il compito di scattare foto e registrare video

Resta vigile l'attenzione attorno alla Base militare Usa di Aviano. Nelle scorse settimane sono stati diversi i vertici tenutisi in Prefettura a Pordenone con le forze dell'ordine per tenere alta la guardia su alcuni segnali preoccupanti che richiedono un attento monitoraggio.
Diversi alert su potenziali situazioni di pericolo sono stati presi in esame. L’ultima segnalazione, secondo le informazioni fatte recapitare al governo italiano, è di una iniziativa di sabotaggio da parte dei russi che vedrebbe al centro la base di Aviano.
Come riportato questa mattina dal Corriere della Sera, si tratterebbe della minaccia di appiccare incendi nei boschi delle zone adiacenti il complesso militare, con l’obiettivo di sabotare l’attività di uno dei luoghi più importanti della presenza americana nel nostro paese. Dietro ci sarebbe la mano russa e vedrebbe coinvolta una donna con il compito di scattare foto e registrare video.
Interpellata la Prefettura di Pordenone, dagli uffici di piazza del Popolo fanno sapere che, ricevuto l’alert, nei giorni scorsi è stato riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza. La situazione è stata attenzionata e seguita. Le misure che erano già in atto alla Base sono state ulteriormente rinforzate ma in proposito non sono stati forniti ulteriori dettagli rispetto alle possibili minacce e ricevute «per motivi di comprensibile riservatezza» ma viene ribadito che i dispositivi attuati, anche con l'arrivo di specifici reparti, «garantiscono la massima tranquillità».
A fine giugno, dopo i bombardamenti americani in Iran, l'allerta nella base era rimasta invariata al livello Bravo plus. Per fronteggiare eventuali attentati terroristici e minacce alla sicurezza erano state chiamate in supporto le unità specializzate di carabinieri e polizia di Stato, con le squadre operative di supporto (Sos) dell’Arma e le Unità operative di primo intervento (Uopi) per situazioni critiche e scenari ad alto rischio. Dodici unità in tutto, tra poliziotti e carabinieri, dislocate nel Friuli occidentale, come deciso dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Pordenone. Al momento non si registra un innalzamento del livello di sicurezza. Dalla Base fanno sapere che non c’è alcun cambiamento sullo stato di allerta, che quindi resta al livello Bravo plus.
Tuttavia gli alert incendiari nelle zone prossime alla Base invitano a non abbassare la guardia sull’area più sorvegliata del Friuli Venezia Giulia. La tensione sul fronte russo è massima. Oggi è in programma il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin per tentare di porre fine alla guerra in Ucraina.
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