Caso Resinovich, altri coltelli sequestrati: Visintin li aveva donati a un amico toscano
Il provvedimento della Procura, che punta poi a scardinare i punti fermi alla base dell’istanza di archiviazione del 2023

Le indagini sul caso di Liliana Resinovich toccano persino la Toscana. Dove di recente sono stati sequestrati tre coltelli che Sebastiano Visintin – indagato per l’omicidio volontario della moglie – oltre due anni fa aveva regalato ad un conoscente.
Un professionista che, quando è circolata la notizia del sequestro di un ingente numero di coltelli e forbici in casa di Visintin nel corso della perquisizione dello scorso 8 aprile, ha scritto alla Procura di Trieste. Avvisando la titolare dell’indagine, la pubblico ministero Ilaria Iozzi, di aver ricevuto in regalo due anni fa, e dunque dopo la morte di Liliana, quei tre coltelli.
Di lì a pochi giorni, l’uomo è stato contattato dalla Squadra mobile della località dove vive ed è stato convocato negli uffici della stessa Mobile. Gli sono state rivolte delle domande in relazione al suo rapporto con Visintin e poi gli agenti recandosi nella sua abitazione hanno provveduto al sequestro dei tre oggetti affilati.
Quei coltelli evidentemente andranno ad aggiungersi alla lunga lista di quelli sequestrati nell’appartamento di via Verrocchio. Quelle lame saranno oggetto di un accertamento da parte della Procura, è evidente, che forse rientrava tra quelli che Iozzi voleva far già eseguire conferendo i nuovi incarichi ai consulenti. Conferimento poi sospeso per la riserva di formulare l’incidente probatorio verbalizzata da Paolo e Alice Bevilacqua, i difensori di Visintin.
Visto che è acclarato che sul corpo di Liliana non vi fossero delle ferite da armi da taglio, l’ipotesi è che la Procura intenda comparare quelle lame con il taglio alle due estremità del cordino che stringeva al collo i sacchetti infilati sul capo di Liliana. Sacchetti che, stando alla dinamica omicidiaria ipotizzata dalla Procura, non avrebbero avuto un ruolo diretto nella morte della 63enne, ma sarebbero quindi serviti in un secondo momento. Per simulare una messinscena, per trasportare il corpo evitando di lasciare tracce? Le indagini sono in corso, e a giorni la gip Flavia Mangiante deciderà in ordine all’assunzione con incidente probatorio della testimonianza di Claudio Sterpin.
Rileggendo le dichiarazioni che l’amico di Liliana aveva rilasciato il 5 dicembre 2022 a Maddalena Chergia, il magistrato che allora dirigeva le indagini, e al procuratore Antonio De Nicolo, emerge come, confermando la sua relazione con Liliana e l’intenzione della donna di trasferirsi da lui, avesse sottolineato però anche che Liliana «non mi ha mai detto che il marito le avesse usato violenza: mi ha detto più volte che secondo lei Sebastiano non avrebbe potuto farle del male». Se ne deduce che Lilly non aveva riferito all’amico di un modo di fare violento del marito, di atteggiamenti aggressivi e di litigate furibonde. Circostanze invece riferite dall’albergatrice Jasmina Zivkovic, sentita in Procura il 16 aprile scorso.
Nella richiesta di archiviazione del caso, Chergia che sosteneva Liliana avesse deciso di porre fine alla sua vita, poneva diversi punti fermi, che ora la collega Iozzi, per dare peso all’ipotesi accusatoria, dovrà scardinare. A partire dalla ricostruzione dei movimenti di Visintin il 14 dicembre 2021 messa insieme dalla Mobile anche rilevando l’aggancio del suo cellulare con le celle telefoniche. Stando a quei dati lui negli attimi nei quali Liliana sparisce, ovvero intorno alle 8.50, è altrove.
Sono emersi rilevamenti diversi? Chergia indicava anche che sul luogo del ritrovamento non c’erano segni di trascinamento del corpo, e pure i sacchi non presentavano lacerazioni. Come avrebbe fatto l’assassino a portare in quel punto del boschetto il corpo di Liliana? E quando lo avrebbe fatto? Se è vero che causa il Covid in quel periodo i servizi attivi nel comprensorio dell’ex Opp erano ridotti al minimo, è anche vero che in quel contesto c’era uno dei centri vaccinali, e quindi lungo via Weiss passavano delle automobili. Nessuno ha visto una tale aggressione o il trasporto di un corpo?
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