Al via il conclave, gli elettori nella cappella Sistina nel solco di Francesco: «Basta guerre»
Ultimi confronti tra i cardinali, si cerca un nome che accontenti tutti. Alle 19 la prima fumata, poi saranno due al giorno

«Si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace»: i cardinali entrano in conclave e prima fanno propria l'eredità di Francesco e chiedono di fermare tutte le guerre, dall'Ucraina al Medio Oriente, passando per tutti i Paesi che soffrono. Un segnale chiaro di continuità con quanto seminato da Bergoglio che dovrà essere fatto proprio dal suo successore.
Ma la continuità è richiesta anche per le riforme, dalla legislazione sugli abusi alla stretta dei conti in Vaticano, come è emerso nella congregazione di ieri, l'ultima delle riunioni del pre-conclave.
Ma anche temi che sembravano molto bergogliani, dai cambiamenti climatici al dialogo interreligioso, diventano una cifra della Chiesa che si sta disegnando per il futuro. Da oggi l'ingresso in Sistina per tirare le somme di queste discussioni. Si cerca «un pontefice, un costruttore di ponti», come ribadito dai cardinali nell'ultimo dialogo a cuore aperto.

I favoriti
Entrano da favoriti gli italiani, Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa, ma spicca anche la figura di Jean-Marc Aveline, il cardinale di Marsiglia. Una figura, questa, vicina a Matteo Zuppi, e si vedrà nelle prossime ore se l'ala più in continuità con Francesco deciderà di puntare sull'uno o l'altro. Sale un uomo di curia, Robert Francis Prevost, che in questi anni si è occupato del delicato dicastero dei vescovi.
Per la Chiesa asiatica si ripete il nome del cardinale filippino Pablo Virgilio Siongco David, uno che non aveva timore, per combattere le ingiustizie, di sfidare l'ex presidente Rodrigo Duterte. E ancora: c'è sempre la suggestione del primo Papa africano con in pole position Fridolin Ambongo. Ma non è più tempo di pronostici o scenari.
La votazione
La prima fumata è prevista già alle 19 di mercoledì 7 maggio. Sarà verosimilmente solo il momento di contarsi, di calcolare i pesi, in quel maxi-quorum richiesto di 89 voti, mai così alto nella storia dei conclavi. Da giovedì 4 votazioni con due fumate a fine mattinata e nel tardo pomeriggio, a meno che i cardinali non riescano a sciogliere prima la riserva. Come tradizione in tempo di sede vacante, ieri mattina nell'Aula del Sinodo sono stati annullati l'Anello del Pescatore e il Sigillo di piombo di Papa Francesco alla presenza del camerlengo, il card. Kevin Farrell, e del collegio dei cardinali.
Ad eseguire l'operazione una giovane professionista che ha inciso una croce sui simboli del papato di Bergoglio. In Sistina è tutto pronto: sui tavoli, coperti di drappi di velluto rosso e di tovaglie marroni, i cardinali trovano facilmente il loro posto grazie al cartellino con il nome. Poi le schede e le urne sotto la volta di Michelangelo.
Là accanto, nella sagrestia, nota come la «stanza delle lacrime», sono appese ben linde e stirate le talari bianche di tre taglie diverse. Sette invece le paia di scarpe pronte. Rispunta sull'appendino anche la mozzetta rossa, la mantellina corta che Papa Francesco non ha mai voluto usare. Il primo appuntamento di oggi alle 10 con la messa pro eligendo.
Poi una pausa per il pranzo e per gli ultimi confronti. Alle 16.30 l'extra omnes. Via telefonini e ogni contatto con il mondo: è l’ora di scegliere Papa.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto