Prevenire l'osteoporosi con DEXA

Ad un territorio, quello del Friuli Venezia Giulia, che registra una curva demografica discendente non può mancare un punto di riferimento strategico per la cura delle patologie dell’invecchiamento. In questo senso le strutture del Policlinico Triestino rappresentano una vera e propria eccellenza sia per la prevenzione dell’osteoporosi che per la cura della cataratta.

L’osteoporosi è una malattia silenziosa, spesso diagnosticata troppo tardi, e le sue conseguenze possono essere serie e invalidanti. Una malattia che colpisce milioni di persone, in particolare donne dopo la menopausa: rende le ossa più fragili, esponendole al rischio di fratture anche a seguito di traumi minimi. Prendersene cura per tempo è oggi possibile grazie a strumenti diagnostici efficaci e accessibili, come la densitometria ossea Dexa, disponibile presso la Friulmedica di Codroipo, una delle strutture del gruppo Policlinico Triestino.
«La Dexa è una tecnica rapida, sicura e non invasiva che misura la densità minerale ossea – spiega il dr. Luigi Vito Lombardo, radiologo e direttore sanitario della struttura. – In pochi minuti ci fornisce un dato prezioso, il T-score, che permette di capire se il paziente ha ossa sane, una perdita di densità ossea lieve (osteopenia) oppure una vera e propria osteoporosi. I punti che si analizzano sono in genere colonna vertebrale e femore, perché sono le aree più vulnerabili. L’esame non richiede alcuna preparazione particolare e la quantità di radiazioni impiegate è molto bassa, per cui è del tutto sicuro anche in caso di monitoraggi nel tempo».
Purtroppo l’osteoporosi non dà sintomi finché non si manifesta con una frattura. La più frequente è quella del polso o della vertebra, ma può verificarsi anche una frattura del femore, con gravi conseguenze sulla mobilità e sulla qualità della vita. Per questo i medici del Policlinico Triestino raccomandano la Dexa come strumento di prevenzione, soprattutto per le donne intorno ai 50 anni, ma anche per chi presenta fattori di rischio specifici come il diabete, alcune malattie autoimmuni, l’ipertiroidismo o la celiachia. Anche l’uso cronico di cortisonici, antiepilettici o anticoagulanti, uno stile di vita sedentario e un’alimentazione povera di calcio e vitamina D possono contribuire a una progressiva demineralizzazione che ha poi effetti precisi sulla propria struttura ossea.
Come spesso accade la prevenzione comincia dalle buone abitudini quotidiane. «Oltre al controllo periodico con Dexa, è importante seguire una dieta equilibrata, ricca di calcio e vitamina D – ricorda Lombardo –. Anche l’attività fisica regolare è fondamentale, soprattutto esercizi che stimolano l’equilibrio e la forza muscolare, come camminate, esercizi contro resistenza o attività dolci come yoga e pilates. E ovviamente è bene evitare fumo e alcol in eccesso, che danneggiano la salute delle ossa».
Cataratta: quando l’intervento cambia la qualità della vita
La cataratta è una delle patologie oculari più comuni nella popolazione matura. Si tratta di un processo degenerativo naturale, che comporta l’opacizzazione del cristallino e un conseguente progressivo peggioramento della vista, condizione che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, compromettendo la capacità di leggere, guidare, riconoscere i volti o svolgere attività quotidiane in autonomia. Il sintomo principale è il calo progressivo della vista. Ma anche la visione appannata, la difficoltà a vedere di notte, i colori meno brillanti, un aumento della miopia o la comparsa di aloni attorno alle luci, ad esempio mentre si guida, sono segnali tipici della cataratta. Fortunatamente oggi l’intervento di cataratta è estremamente rapido, sicuro, indolore e consente un recupero funzionale pressoché immediato.

Presso la Casa di Cura Salus di Trieste e la Friulmedica di Codroipo, strutture che fanno parte del gruppo Policlinico Triestino, è possibile sottoporsi all’intervento in regime ambulatoriale, con tecnologie d’avanguardia, cristallini artificiali di ultima generazione e un team esperto dedicato. I tempi di attesa sono contenuti e l’accesso è garantito anche tramite Servizio Sanitario Regionale.
“L’intervento, che si chiama facoemulsificazione, si esegue in ambulatorio e non richiede ricovero – spiega il dr. Francesco De Geronimo, oculista specialista in chirurgia della cataratta. - Dopo aver anestetizzato l’occhio con gocce, si effettua una piccola incisione corneale. La cataratta viene frammentata e aspirata tramite ultrasuoni, e al suo posto si impianta un cristallino artificiale (Iol). L’intervento dura circa dieci minuti, non è doloroso e consente un recupero molto rapido. Grazie all’intervento, oltre a ripristinare la vista possiamo correggere i difetti refrattivi preesistenti. Le Iol più moderne (multifocali, toriche, Edof) consentono di eliminare anche miopia, astigmatismo e presbiopia. Questo è possibile grazie alla biometria, che ci aiuta a scegliere il miglior target refrattivo per ogni paziente". Spesso la scelta di una struttura di eccellenza fa la differenza tra un decorso rapido e sereno e uno più complesso. Presso le strutture Casa di Cura Salus e Friulmedica l’attenzione al paziente si unisce ad una lunga esperienza chirurgica e a tecnologie d’avanguardia. Il personale medico ha una vastissima esperienza sul campo e ha a disposizione facoemulsificatori moderni e lenti di ultima generazione. Per una patologia che rischia di essere via via più invalidante, i tempi di attesa possono essere un punto dirimente per la qualità della vita del paziente e presso la Casa di Cura Salus di Trieste e Friulmedica di Codroipo questi sono tra i più brevi del settore.
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