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Il Natale e la festa della luce capace di emozionare adulti e bambini

Capita che, in certi momenti dell’anno, tutti vorremmo tornare piccini. Forse per la possibilità di sognare senza porsi limiti. Forse per ritrovare certe atmosfere fatte di luminarie che diffondono quella speciale luce capace di permeare le persone e i luoghi a qualsiasi latitudine.

Silent Light di Tord Boontje ©Swarovski Kristallwelten-Christian Vorhofer
Silent Light di Tord Boontje ©Swarovski Kristallwelten-Christian Vorhofer

Vi vogliamo raccontare una realtà che non ha uguali al mondo. È in Austria, appena oltre il confine con l’Italia, ed è scintillante per definizione. Lo Swarovski Kristallwelten, I Mondi di Cristallo Swarovski, non è un’attrazione qualsiasi. Possiamo immaginarlo più come una nuvola di bagliori prodotti da miliardi di cristalli che avvolgono i sognatori già dal loro ingresso, incorniciato dalle montagne del Tirolo e bagnato dalla luce pura che, scendendo dai cieli di alta montagna, esalta i riflessi che nascono da ogni superficie.

Il volto di un gigante buono accoglie i visitatori con il familiare getto di una fontana. Swarovski chiese all’artista multimediale André Heller di dar vita a un mondo da scoprire. Così creò I Mondi di Cristallo Swarovski, dando loro come ingresso un gigante che gli ricordasse la sua infanzia a Vienna, quando si immaginava che nel parco del Palazzo di Schönbrunn vivessero grandi creature pietrificate che di notte prendevano vita e vagavano tra i viali. Nacque così la storia di un essere enorme che si era messo in viaggio per scoprire tutti i tesori e le meraviglie del mondo, che avrebbe poi portato con sé in Tirolo, a Wattens, dove oggi veglia sulle Camere delle Meraviglie che immergono adulti e bambini nell’incanto di una fiaba. Anzi, 18 fiabe.

Il gigante buono ©Swarovski Kristallwelten
Il gigante buono ©Swarovski Kristallwelten

L’offerta dell’acqua, materia trasparente per eccellenza che sgorga perenne dalla bocca del gigante, è solo l’anticipo delle 18 dimensioni che sono pronte a coinvolgere chi accetta di mettersi in gioco ne I Mondi di Cristallo. Ognuno degli ambienti è stato firmato da un artista di fama mondiale che ha scelto di interpretare la straordinaria materia prima Swarovski connotandola con la propria creatività. Così nessuna delle Camere delle Meraviglie è uguale a un’altra, ma tutte concorrono in un percorso che si è liberi di intraprendere al proprio ritmo, lasciandosi coinvolgere dalle proprie riflessioni.

Swarovski-The Art of Performance2 ©Swarovski Kristalwelten
Swarovski-The Art of Performance2 ©Swarovski Kristalwelten

È un museo o un parco tematico? Un esercizio per la mente o un’attrazione legata agli oggetti iconici che Swaroski ha prodotto in 137 anni di scintillanti storie? Forse è preferibile leggere l’esperienza come una macchina per viaggiare in uno spazio lontano dal mondo ordinario.

Viviamo nella civiltà segnata dalle app e dal virtuale, ma nulla è più reale dell’immersione che attende, ad esempio, chi entra nella Sala Blu, la prima Camera delle Meraviglie. Le pareti irregolari dipinte in tonalità Blu Klein richiamano l’interno di una grotta e immergono tra le suggestioni dei capolavori di Salvador Dalí, Niki de Saint Phalle e Andy Warhol.

Lo spazio “Heroes of Peace” è un luogo di incontro con gli ologrammi a grandezza naturale di chi ha speso la vita a predicare la pace. Il cristallo avvolge il Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Albert Einstein, Nelson Mandela, John Lennon e molti altri ispiratori di saggezza.

Swarovski-The Art of Performance ©Swarovski Kristalwelten
Swarovski-The Art of Performance ©Swarovski Kristalwelten

Con The Art of Performance ci si immerge tra costumi e scenografie che portano dritte ai palcoscenici calcati indossando gli abiti tempestati di cristalli. Emozionano le scarpette rosse di Dorothy nel film “Il mago di Oz”, il guanto di Michael Jackson e il costume che la ginnasta Simone Biles indossava quando vinse le sue medaglie d’oro alle olimpiadi. L’albero di cristallo “Silent Light” segna la straordinaria collaborazione artistica tra Tord Boontje e Alexander McQueen con una poetica installazione di neve che, nella sensibilità al problema del climate change, vuole invitare ad interrogarsi sulla fragilità degli ecosistemi.

Sperimenterete una vera tempesta sensoriale quando, alla fine del percorso, avrete fissato talmente tante forme straordinarie da sentirvi piacevolmente tornati bambini. I numeri sono da capogiro. La “Cupola del Duomo di Cristallo” del Kristalwelten riflette in 595 specchi che generano una particolare impressione di profondità esaltata dalle musiche di Brian Eno. Trasparenza e impenetrabilità si manifestano in diversi gradi con i materiali più diversi, dal vetro al marmo e all'acciaio fino alla plastica delle stampe in 3D, nella camera "Opacità Trasparente". Il Taj Mahal, la Piramide di Cheope, l'Empire State Building e il Mausoleo di Lenin di Mosca, in versioni cristalline mai viste prima, con i templi degli Aztechi e dei Maya, generano un confronto tra luce e forme, la cui solidità si perde appena ci si trova di fronte a "55 Milioni di Cristalli", l’installazione in perenne metamorfosi che è in ogni momento un originale irripetibile.

Swarovski-Duomo di cristallo ©Swarovski-Kristallwelten
Swarovski-Duomo di cristallo ©Swarovski-Kristallwelten

È qui che vi renderete conto di come siano i riflessi di Swarovski la base della magia. Dalla fondazione dell’azienda ad oggi, ci sono oggetti che hanno fatto epoca raccogliendo la luce e rifrangendola in modo diverso a seconda di come li si osserva. Alla fine, sarà allora un piacere attraversare lo Swarovski shop e scegliere un goccio di quella luce per portarla con sé o donarla a chi ci è caro. Dopo tutto, è dal 1895 che i cristalli più famosi del mondo brillano nel firmamento di chi non si stanca di credere nella luce delle fiabe.

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